sarekat islam
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Abstract

Sarekat Islam, nota come ‘SI’, è stata un’organizzazione ed un partito politico islamico, che ha giocato un ruolo fondamentale nel plasmare la memoria e la coscienza della nazione; questo movimento è stato però lacerato dai conflitti interni. La cooperazione con altri sindacati ed attori, come il Indische Sociaal Democratische Vereeniging, hanno creato tensioni che in seguito si sarebbero rivelate fatali per il movimento.

I membri più radicali hanno infatti formato un’associazione che successivamente sarebbe confluita nel Partito Comunista Indonesiano, mentre il regime di Suharto ne ha poi decretato la fine, nel tentativo di controllare lo scenario politico e religioso indonesiano. La sua eredità, tuttavia, rimane viva nella società e nella memoria del Paese, come esempio di resistenza e di lotta contro il colonialismo olandese, e come attore che ha concorso alla formazione dello spirito nazionalista dell’Indonesia.


Introduzione

La storia dell’Indonesia moderna appare intrinsecamente legata alla lotta contro il dominio colonialiale, un periodo che ha segnato profondamente il profilo identitario e culturale del Paese asiatico; questa lotta affonda le sue radici in una molteplicità di elementi storici, culturali, politici e sociali, che hanno contribuito a diffondere il sentimento anti-coloniale nella popolazione indonesiana. Si osserva, a tale proposito, il ruolo preminente di Sarekat Islam, che ha giocato un ruolo fondamentale nella mobilitazione delle masse per l’indipendenza dell’Indonesia.

Sarekat Islam è stato fondato nel 1912 e rappresentava, inizialmente, una associazione commerciale islamica con l’obiettivo di supportare gli interessi economici dei commercianti musulmani locali; nel corso del tempo, tuttavia, si nota un’evoluzione di questo movimento, anche in seguito alle dure condizioni imposte dall’amministrazione coloniale olandese, ed è diventato uno strumento di resistenza politica e sociale. Si tratta di una profonda trasformazione, che ha consentito a SI di diventare un rilevante veicolo per esprimere per le aspirazioni nazionali indonesiane, ed ha attirato un numero crescente di membri e simpatizzanti.

Il Sarekat Islam ha lottato attivamente contro il colonialismo, ed ha cercato di risvegliare una coscienza nazionale mediante il richiamo dei principi islamici, di cui è diventato il rappresentante; grazie all’organizzazione di incontri, conferenze e manifestazioni, il Sarekat Islam è riuscito a creare un fronte comune contro il dominio coloniale. L’approccio inclusivo adottato da SI ha certamente contribuito a cementare la percezione di un’identità condivisa e di un senso di solidarietà tra la popolazione indonesiana.

Sarekat Islam, inoltre, ha ispirato anche diversi movimenti che sono sorti nei decenni successivi, ed ha influenzato leaders ed attivisti rispetto alla lotta per l’indipendenza del Paese; in effetti, questa organizzazione ha dimostrato una notevole capacità nell’educazione e nella mobilitazione delle masse. Non sorprende, dunque, che questo movimento sia diventato un attore cruciale per la politica indonesiana ed il successivo processo di indipendenza e decolonizzazione.


Origini di Sarekat Islam

Nel 1909 è stata fondata, a Batavia (attuale Giacarta) la ‘Sarekat Dagang Islam’, ovvero la Associazione Commerciale Islamica’, nota come ‘SDI’; il fondatore era un giornalista che apparteneva alla classe nobiliare giavanese, Tirto Adhi Soerjo. L’obiettivo della SDI era quello di promuovere la cooperazione tra i piccoli commercianti locali, noti come ‘pribumi’, e quelli arabi; l’elemento unificante era l’Islam, e tale collaborazione avrebbe permesso di competere con le associazioni che univano i grandi commercianti indonesiani e cinesi. La SDI non aveva solamente obiettivi commerciali, in quanto essa si configurava anche come una reazione ai missionari cristiani europei nel Paese asiatico; di conseguenza, l’Islam si conferma come uno strumento per lottare contro l’influenza straniera in Indonesia.

La rapida crescita di questo movimento destò l’attenzione di Samanhudi, un commerciante di Batik che operava e viveva a Surakarta; a lui si deve la fondazione di SDI in questa città, che è stata promossa anche dal giornalista Tirto. Nel 1912, SDI viene sospesa per un breve periodo dalle autorità coloniale, e, al termine di questo periodo, l’organizzazione cambia nome, e diventa Sarekat Islam, o SI.

Ovviamente, gli obiettivi del movimento non cambiarono, e Sarekat Islam diventò presto un punto di riferimento fondamentale per contrastare l’influenza economica degli olandesi; i membri di SI, effettivamente, cercavano di proteggere le loro attività commerciali. Allo stesso tempo, essi si ponevano l’obiettivo di incoraggiare l’unità tra i musulmani, in un contesto dominato dalla classe dirigente olandese che riduceva le opportunità di sviluppo economico della popolazione indigena.

Nel corso del tempo, Sarekat Islam è diventata un’organizzazione con obiettivi politici più ampi, e, per questa ragione, SI ha iniziato a confrontarsi anche con le problematiche politiche e sociali che caratterizzavano il periodo coloniale. Sarekat Islam ha dunque iniziato a mobilitare le masse, ad organizzare manifestazioni, ed a svolgere attività di sensibilizzazione. L’obiettivo comune di questa attività era quello di promuovere l’indipendenza del Paese, e, allo stesso tempo, di migliorare la condizione socio-economica dei musulmani nella colonia olandese. Non sorprende, dunque, che Sarekat Islam abbia cooperato con altri attori politici e sociali, diventando un punto di riferimento imprescindibile nello scenario politico dell’epoca. Si, effettivamente, ha contribuito in maniera decisiva ad alimentare una crescente coscienza politica e sociale nella popolazione indonesiana, diventando uno dei protagonisti del futuro movimento di indipendenza del Paese asiatico.


Evoluzione e Sviluppo

Nel corso del secondo decennio del XX secolo, si assiste alla trasformazione di Sarekat Islam in un movimento politico più attivo e dinamico rispetto al passato, ed è riuscito ad attirare l’attenzione ed il sostegno di un numero crescente di sostenitori e simpatizzanti. In questo periodo, il SI si è attivamente impegnato nella creazione di alleanze strategiche con altre organizzazioni nazionaliste; si pensi, in questo senso, al Partai Nasional Indonesia, PNI, ovvero il Partito Nazionale Indonesiano, tra i cui fondatori figura Sukarno, uno degli eroi nazionali. Sarekat Islam ha dunque cercato di promuovere una visione unitaria e coesa per l’indipendenza indonesiana, ed ha riconosciuto l’importanza di unire gli attori sociali che condividevano questo obiettivo.

Negli anni Trenta del secolo scorso, il contesto socio-economico è stato sconvolto da una crisi economica senza precedenti; nella colonia olandese, si osserva una maggiore repressione da parte delle autorità coloniali rispetto ai movimenti nazionalisti. Si tratta di eventi che, nondimeno, hanno contribuito a consolidare il ruolo di Sarekat Islam come attore cruciale nella lotta contro il dominio coloniale. SI, in effetti, ha lanciato una serie di campagne per sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto alle ingiustizie perpetrate dall’amministrazione coloniale; in tale contesto, sono state affrontate istanze fondamentali come l’accesso all’istruzione, le condizioni di lavoro e l’affermazione dei diritti civili della popolazione indigena.

Un altro aspetto significativo e caratterizzante dell’operato di Sarekat Islam è sicuramente l’accento posto sulla solidarietà tra le differenti etnie e religioni presenti nella società indonesiana; SI ha promosso, in altre parole, una visione inclusiva e pluralista. Tale approccio, evidentemente, è stato fondamentale per promuovere l’unità tra gruppi eterogenei e creare un movimento coeso e rappresentativo della lotta per l’emancipazione e l’auto-determinazione del popolo indonesiano.


Il Ruolo nella Lotta Anticoloniale

Sarekat Islam è stato un attore fondamentale nella mobilitazione delle masse contro il regime coloniale, ed ha contribuito alla lotta per l’auto-determinazione del popolo indonesiano; dall’inizio della sua esistenza, del resto, questa organizzazione ha svolto un ruolo cruciale nella sensibilizzazione ed educazione della popolazione sulle ingiustizie subite da parte dell’amministrazione coloniale.

Il movimento, inoltre, è stato pionieristico nella promozione del boicottaggio dei prodotti olandesi, allo scopo di danneggiare l’economia coloniale, e, allo stesso tempo, favorire il nazionalismo economico tra la popolazione indonesiana.

Negli anni Trenta del secolo scorso, Sarekat Islam ha compiuto un passo decisivo nella sua evoluzione strategica, ed ha iniziato a cooperare con altri movimenti politici e sociali che condividevano gli ideali nazionalisti. Questa alleanza ha comportato una maggiore consapevolezza politica tra le masse indonesiane, ed ha alimentato un clima di crescente contestazione nei confronti delle autorità coloniali, stimolando il dibattito pubblico su questioni legate alla giustizia sociale ed ai diritti civili.

Le campagne di resistenza e di protesta, che sono spesso stati guidati da Sarekat Islam, hanno fatto emergere la determinazione incrollabile degli indonesiani nel rivendicare la propria indipendenza; si tratta di azioni, come le manifestazioni pacifiche a la disobbedienza civile. In questo modo, è stato possibile mobilitare le masse, e, soprattutto, attirare l’attenzione della comunità internazionale rispetto alla causa indonesiana, alimentando il supporto di altri movimenti anticoloniali nel mondo. La strategia usata, connotata da una combinazione di education, organizzazione e resistenza, ha consolidato il ruolo di Sarekat Islam.


La cooperazione con l’Indische Sociaal Democratische Vereeniging

Sarekat Islam ha cooperato con diversi movimenti, come osservato in precedenza, e tra questi si può menzionare il Indische Sociaal Democratische Vereeniging (ISDV), ovvero la Società Socialdemocratica delle Indie, un sindacato contrario al colonialismo olandese. Questa organizzazione, in effetti, ha combinato la lotta anti-coloniale al tentativo di migliorare le condizioni dei lavoratori indigeni.

L’ISDV, in effetti, viene considerato il predecessore del Partito Comunista Indonesiano, ed è stato fondato da Henk Sneevliet, un attivista comunista olandese, e dai suoi amici, il 9 Maggio del 1914; all’inizio del XX secolo, in effetti, sia Sarekat Islam che l’ISDV rappresentavano attori noti per le loro lotte a favore dei lavoratori.

Sebbene molti indonesiani l’IDSV considerano la Indische Sociaal Democratische Vereeniging come un infiltrato di Sarekat Islam, sono diversi gli storici ad aver osservato che le due organizzazioni hanno, in effetti, formato una federazione congiunta dei lavoratori. Secondo Takeshi Shiraishi e Parakitri T. Simbolon, le due organizzazioni si sono unite nel Persatoean Persatuan Kaoem Boeroeh (PPKB), un sindacato unitario, il 22 Dicembre del 1919 a Yogyakarta.

Si è trattata, del resto, di una breve cooperazione, e tale alleanza temporanea aveva obiettivi strategici nel breve periodo; una delle figure che ha preso parte a questo progetto, e che proveniva dalle fila di Sarekat Islam, era Agus Salim. Anche quest’ultimo, effettivamente, ha contribuito ad organizzare i lavoratori in una sola federazione che raccoglieva 22 sindacati e rappresentava 72 mila lavoratori.


Destino di Sarekat Islam

Nonostante i successi ottenuti, Sarekat Islam si è dovuto confrontare con numerosi conflitti interni, e nel 1921 si ha la prima scissione; in effetti, i membri più radicali sono confluiti in un altro movimento, il Sarekat Islam Merah, o ‘SIM’, formato da coloro che adottavano l’ideologia comunista. Il SIM, del resto, è successivamente confluito nel Partito Comunista Indonesiano, il PKI. Rinominata poi Sarekat Rakjat, ovvero ‘Associazione del Popolo’, tale organizzazione ha operato come braccio armato del PKI ed il cambiamento di nome intendeva segnalare il suo nuovo ruolo rispetto al predecessore SI.

Questa scissione, evidentemente, ha indebolito Sarekat Islam, ed ha decretato una crisi che lo ha marginalizzato rispetto allo scenario politico indonesiano; negli anni Trenta del secolo scorso, effettivamente, SI contava meno di 50 mila membri e la sua influenza era significativamente diminuita. Sarekat Islam, tuttavia, è riuscito a sopravvivere anche dopo l’Indipendenza, ma gli indonesiani non gli hanno accordato fiducia.

Nel 1973, Sarekat Islam è stato costretto a confluire nel ‘Partito per lo Sviluppo Unito, nell’ambito della strategia di Suharto per il controllo dello scenario politico e religioso indonesiano; in questo modo, è stata decretata la fine di SI come attore indipendente.


Conclusioni

Sarekat Islam ha rappresentato uno degli attori chiave della lotta anticoloniale e nazionalista indonesiana, grazie ad una strategia basata sulla mobilitazione sociale, sull’educazione alla coscienza politica, e sulla promozione della solidarietà. Questo movimento, pertanto, ha significativamente contribuito alla crescita e sviluppo del sentimento nazionalista indonesiano; le lotte interne, tuttavia, lo hanno indebolito, ed il regime di Suharto ne ha decretato la fine. La sua eredità, tuttavia, rimane considerevole, e si riflette sia nella storia anti-coloniale, che nell’attuale composizione sociale e politica del Paese asiatico. Sarekat Islam, mediante la combinazione tra religione e politica, ha dimostrato che il cambiamento sociale e politico è possibile. Tale alleanza, tuttavia, ha determinato tensioni che in definitiva hanno comportato la sua crisi e declino.


Letture Consigliate

  • Fachrurozi, M. H. (2020). Indie Weerbaar Polemic and the Radicalization of Sarekat Islam (1917-1918). Indonesian Historical Studies4(2), 128-143.
  • Mokodenseho, S., & Riddell, P. (2024). Islamic Politics And Nationalism In North Sulawesi (1920-1945): The Case Of Sarekat Islam. Authorea Preprints.
  • Crawford, O. (2022). The Communist Manifesto in Indonesia. Journal of Southeast Asian Studies53(3), 562-582.

Di Salvatore Puleio

Laureato in International Business and Development. Appassionato di storia medievale e moderna, nonché di critica biblica e neotestamentaria; recentemente, il mio interesse si è concentrato sulla storia dell’Islam, indagata con la metodologia storico-critica, in una prospettiva secolare e aconfessionale. Collaboro con il Centro Studi Criminalità e Giustizia ETS di Padova come ricercatore ed analista, nell'area Terrorismo Interno ed Internazionale.

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