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Abstract

Nelle Indie Orientali Olandesi, il Partito Comunista è sorto dalla scissione tra Sarekat Islam ‘Rosso’, e questa caratteristica appare unica; il comunismo, dunque, si è infiltrato in un’organizzazione islamica, ed è riuscito a creare una propria corrente, che, dopo essere diventata un’associazione, si è trasformata in un partito vero e proprio. Il comunismo ha goduto di un certo supporto da parte di Soekarno, ma non di Soeharto, che ha bandito il Partito Comunista Indonesiano dallo scenario politico indonesiano, rendendolo illegale, situazione che permane tuttora.


In the Dutch East Indies, the Communist Party arose from the split between Sarekat Islam ‘Red’, and this characteristic appears unique; communism, therefore, infiltrated an Islamic organization and managed to create its own current, which, after becoming an association, transformed into a proper party. Communism enjoyed some support from Sukarno, but not from Suharto, who banned the Indonesian Communist Party from the Indonesian political scene, making it illegal, a situation that still persists today.


Introduzione – Lo Scenario dopo il 1918

La Prima Guerra Mondiale non ha solamente ridefinito le mappe europee, ma ha soprattutto segnato l’inizio di un’era differente; i cambiamenti che si verificarono dal 1918, in effetti, vengono percepiti anche nelle Indie Orientali Olandesi. Il periodo compreso tra il 1918 ed il 1920, in effetti, è caratterizzato dall’ascesa di movimenti radicali, sia islamici che comunisti, dalla creazione di varie organizzazioni sindacali e dall‘emergere di una stampa rivoluzionaria nelle lingue locali. Nello stesso periodo si assiste anche ad un maggiore e crescente controllo della colonia da parte delle autorità di Batavia e dell’Aia, allo scopo di plasmare una nuova élite indonesiana istruita per sostenere il progetto coloniale.

Allo stesso tempo, si cerca di sviluppare un apparato di polizia e intelligence per sopprimere il potenziale dissenso al dominio coloniale; non sorprende, dunque, che questo periodo, come è già stato sottolineato su questa rivista online, sia stato caratterizzato da proteste, dissensi e scontri diffusi. Tale serie di ribellioni, come noto, comportò l’incarcerazione e uccisione di diversi dissidenti, che portarono ad una ondata di scioperi nel secondo decennio del XX secolo.

Una tematica di sicuro interesse, poi, che emerge dal dibattito e dalle pubblicazioni di questo periodo (1918-1927), riguarda il ruolo e la percezione del bolscevismo, sulla scorta della rivoluzione che in Russia aveva scalzato il secolare potere degli zar ed installato un governo comunista, in cui la proprietà privata venne abolita. Sembra interessante, a questo proposito, indagare la percezione del comunismo da parte delle autorità coloniali, che indicavano tale ideologia come una ‘malattia europea’, e che era percepito come una seria minaccia alla stabilità degli imperi e delle colonie. Da notare, poi, che questo tipo di retorica verrà usata anche negli anni Sessanta, quando il comunismo venne (e rimane) vietato, in quanto percepita come una minaccia all’ideologia dello Stato indipendente, la Pancasila.


Il Momento Rivoluzionario

Gli scioperi che si verificarono nella colonia non furono un unicum, ma, al contrario, essi vennero preceduti da un evento dello stesso tipo, organizzato nei Paesi Bassi nel 1918 da parte di Pieter Troelstra, allora leader del Partito Socialdemocratico Olandese, e che era stata anche poeta. Una sua opera è Van leed en strijd. Verspreide stukken (1892-1898), ovvero Di Sofferenza e Lotta. Pezzi sparsi (1892-1898). Nella prefazione, l’autore scriveva,

Dat ook de Nederlandsche arbeiders, na de opgedane
ondervindingen, het groote belang der organisatie meer en
meer zullen inzien en zich, als hunne klassegenooten in de
omliggende landen, tot eene groote zelfstandige arbeiders-
partij zullen ontwikkelen — daarvan zijn de voorteekenen
reeds thans in menigte voorhanden. De langzame, maar
geregelde vooruitgang der vakorganisatie en der Sociaal-
demokratische Arbeiderspartij, tegenover de onverbiddelijke
verbrokkeling en ondergang der anarchistisch gezinde groepen,
is daarvan wel het beste bewijs. Straks zullen velen, die nog
door vooroordeelen of vrees worden weerhouden, in onze
gelederen te treden , de noodzakelijkheid van aansluiting
inzien — de zoo hoog noodige samenwerking tusschen sociaal-
demokratische partij en vakbeweging zal hier evenmin uit-
blijven als in Belgie en Denemarken — en een tijdperk van
nieuw leven staat voor de deur.
Moge mijn boekje iets tot de opwekking van dat nieuwe
leven bijdragen!

Che anche i lavoratori olandesi, dopo aver sperimentato la grande importanza dell’organizzazione, saranno sempre più e, come i loro colleghi di classe nei Paesi circostanti, si svilupperanno in un grande partito operaio indipendente dei lavoratori – i segni di ciò sono già in gran numero. La lenta ma inesorabile ascesa dell’organizzazione sindacale e del partito socialdemocratico del lavoro, in contrapposizione all’inesorabile sgretolamento e declino dei gruppi di orientamento anarchico,
è sicuramente la prova migliore di questo. Presto, molti di coloro che sono ancora impediti per pregiudizio o paura di unirsi ai nostri ranghi vedranno la necessità di unirsi alla tanto necessaria cooperazione tra il partito socialdemocratico e il movimento sindacale.
Il partito socialdemocratico e il movimento sindacale non mancheranno nemmeno qui, come in Belgio e in Danimarca – e un’era di nuova vita è alle porte.
Possa il mio libro contribuire al risveglio di questa nuova vita.
nuova vita!

(P. Troelstra. (1898). Van leed en strijd. Verspreide stukken (1892-1898), ovvero Di Sofferenza e Lotta. Pezzi sparsi (1892-1898), Poutsma. Amsterdam, p. 11)

Il grande sciopero da lui organizzato nel 1918 a Rotterdam è stato etichettato come ‘rivoluzione’, e questa notizia gettò nel panico le autorità di Batavia. Il timore, evidentemente, era che la rivoluzione Russa del 1917, e lo sciopero del 1918 nella madrepatria, potessero ispirare moti rivoluzionari anche nella colonia tropicale. Per cercare di scongiurare questo pericolo, il governatore generale Van Limburg Stirum concesse il Volksraad, un organo rappresentativo della popolazione locale, con soli poteri consultivi; sebbene limitato nelle sue funzioni, si trattava di un passo avanti significativo rispetto al passato, e come una concessione che non si poteva evitare.

La prestigiosa rivista De Gids, nel numero del 2025, rappresenta una preziosa testimonianza coeva di questa tendenza,

Onder de gistingsprocessen die gaande zijn is voor ons naast het specifiek Mohammedaansche van nijpende beteekenis het algemeen verzet der volken tegen alle behandeling die duidt op een vooronderstelling van minderwaardigheid. Dit verzet is begrijpelijk door de omwenteling gedurende den oorlog gebracht in de verhouding tusschen West en Oost; gepaaid of gedwongen hebben ongetelde scharen oosterlingen aan den grooten strijd met zijn barbaarschheid, haat en logen deelgenomen; voorheen onmisbaar geachte voorrechten zijn aan westersche mogendheden ontnomen op aansporing of met instemming van andere.

Tra i processi di fermentazione in corso, per noi, oltre al particolare aspetto maomettano di cruciale importanza, c’è la resistenza generale dei popoli contro qualsiasi trattamento che indichi una presunzione di inferiorità. Questa resistenza è comprensibile per la rivoluzione portata dalla guerra nei rapporti tra Occidente e Oriente; pagati o costretti, innumerevoli schiere di orientali hanno partecipato alla grande lotta con la sua barbarie, odio e menzogna; privilegi un tempo ritenuti indispensabili sono stati sottratti alle potenze occidentali su istigazione o con il consenso di altri.

Van Limburg Stirum. J.P. (1925). Indië’s Staatkundige ontwikkeling. Sviluppi politici delle Indie, Discorso del 6 novembre 2025, De Gids, 89, pp. 332-333.

Ad otto anni di distanza dalla rivoluzione russa e sette dal grande sciopero di Rotterdam, le autorità coloniali hanno la consapevolezza del nuovo corso che è giò iniziato; di conseguenza, essi ritengono necessari dei cambiamenti nella gestione della colonia.

Il governatore generale continua, sulle pagine di De Gids,

Aziaten zijn met de toestanden in ons werelddeel voldoende vertrouwd geraakt om de vraag te stellen of de rechtszekerheid van den vreemdeling alom in Europa wel zooveel grooter is dat een hier onbekende beperking der souvereiniteit in hun eigen land reden van bestaan heeft.

Gli asiatici sono diventati sufficientemente familiari con le condizioni nel nostro continente da porsi la domanda se la certezza del diritto per lo straniero in tutta Europa sia davvero così maggiore da giustificare una limitazione della sovranità nel loro paese, che qui non è conosciuta.

Van Limburg Stirum. J.P. (1925). Indië’s Staatkundige ontwikkeling. Sviluppi politici delle Indie, Discorso del 6 novembre 2025, De Gids, 89, p. 333.

E ancora,

In de verhouding tot Indië is een belangrijke wijziging gekomen door de instelling van den Volksraad. Van den aanvang af werd voorzien dat de invloed van dit lichaam, hoezeer formeel beperkt, zich snel zou uitbreiden door de ontwikkeling van een ongeschreven staatsrecht, dat verplaatsing van het zwaartepunt naar Indië zou meebrengen, dat de grenslijn tusschen de bemoeienis der Staten-Generaal en die van den Volksraad geleidelijk in het voordeel van het laatste college zou verschuiven. Zijn groei moest invloed oefenen op de bevoegdheidsverdeeling tusschen Indië en Nederland en tusschen de regeeringsorganen ginds.

Nella relazione con l’India è avvenuto un importante cambiamento con l’istituzione del Consiglio Popolare. Fin dall’inizio si prevedeva che l’influenza di questo corpo, sebbene formalmente limitata, si sarebbe rapidamente espansa attraverso lo sviluppo di un diritto statale non scritto, che avrebbe comportato uno spostamento del baricentro verso l’India, e che la linea di demarcazione tra l’intervento degli Stati Generali e quello del Consiglio Popolare si sarebbe gradualmente spostata a favore di quest’ultimo. La sua crescita doveva esercitare un’influenza sulla ripartizione delle competenze tra l’India e i Paesi Bassi e tra gli organi di governo là.

Van Limburg Stirum. J.P. (1925). Indië’s Staatkundige ontwikkeling. Sviluppi politici delle Indie, Discorso del 6 novembre 2025, De Gids, 89, p. 333.

Il Volksraad, dunque, viene concepito come antidoto ai moti rivoluzionari e/o nazionalisti/anti-colonialisti che stavano emergendo con chiarezza nelle Indie Orientali Olandesi; tra le istituzioni create si segnala anche l’ente di intelligence nazionale, il Politieke Inlichtingen Dienst (PID), ovvero il Servizio di Intelligence Politica. Il PID, effettivamente, aveva il compito di monitorare le proteste ed assicurare i rivoluzionari alla giustizia coloniale prima che essi potessero agire e danneggiare concretamente la stabilità della colonia. Di conseguenza, l’approccio adottato era caratterizzato da qualche concessione formale, che tuttavia costituiva un precedente importante, e un maggiore ma celato rigore della giustizia, che agiva in segreto allo scopo di non alimentare ulteriori tensioni.

Si colloca e si spiega in tale contesto, dunque, la serie di concessioni fatte ad organizzazioni radicali, sia islamiche che comuniste, come Sarekat Islam, che nasce come sindacato islamico e successivamente si scinde in due correnti, una marcatamente islamica (Sarekat Putih, Bianca) ed una di tipo comunista (Sarekat Merah, Rossa). Da notare, tuttavia, che Troelstra ed il Partito Socialdemocratico Olandese non hanno mai cercato di realizzare una rivoluzione come quella sovietica, ma di avere delle condizioni di vita migliori. Le autorità coloniali, tuttavia, hanno interpretato questa attività come rivoluzionaria, e hanno cercato di porre rimedio alla situazione che si sarebbe potuta creare, ovvero la rivoluzione comunista.


La Minaccia Rivoluzionaria

La minaccia di una rivoluzione arrivò da Sarekat Islam, il primo sindacato islamico, nato per contrastare la concorrenza dei mercanti cinesi, ed in seguito trasformatosi in un partito vero e proprio; Boedi Oetomo, invece, nato 4 anni prima, non era una minaccia all’ordine coloniale, in quanto i suoi obiettivi erano principalmente educativi, e non sociali in senso più ampio. Una minaccia ancora maggiore, poi, provenne dai comunisti, che cercavano di sovvertire le strutture del potere coloniale, e non semplicemente di richiedere maggiori diritti o condizioni di vita migliori.

Henk Sneevliet, Politico Comunista Olandese (1877-1942)

I marxisti, a differenza di Sarekat Islam (almeno in un momento iniziale) intendevano realizzare una rivoluzione, sulla scorta di quelle che si erano già verificate in altre parti del mondo, come l’Unione Sovietica. La presenza di socialisti olandesi come Henk Sneevliet, Adolf Baars e H. Brandsteter (a partire dal 1914), riuscì a collegare i movimenti socialisti e sindacali dei Paesi Bassi e dell’Europa con lo spirito rivoluzionario nascente che aveva preso piede nelle Indie durante la guerra. Si deve proprio a Sneevliet la fondazione dell‘Associazione Socialdemocratica delle Indie (ISDV) nel 1914, come precursore del Partito Comunista Indonesiano.

Sneevliet, in effetti, aveva rapidamente asceso i ranghi del sindacato dei lavoratori delle ferrovie (VSTP) di Semarang, ed aveva acquisito la capacità di influenzare molti dei giovani leaders di Sarekat Islam, come Semaoen and Darsono. Questa figura era anche riuscita a creare una corrente rivoluzionaria comunista all’interno di Sarekat Islam, che avrebbe portato alla scissione da SI originaria e alla formazione di Sarekat Islam Merah (Rossa).

Tra il 1917 e il 1919, il movimento rivoluzionario delle Indie raggiunse un momento importante, e si verificò una serie di attacchi da parte dei membri e affiliati di SI nella colonia; a Giava, il governo coloniale scoprì un ramo “segreto” di Sarekat Islam, Afdeeling B (Sezione B), sospettato di fomentare una ribellione. Per questa ragione, aumentò considerevolmente la pressione sui sostenitori della politica etica, ed in particolare sul governatore generale, Van Limburg Stirum; in aggiunta, si consideri che la morte dell’amministratore coloniale De Kat Angelino nelle Molucche ha posto in maggiore evidenza i rischi che si correvano nel cedere alle richieste di movimenti nazionalisti.


Influenza dei Comunisti su Sarekat Islam

All’inizio degli anni Venti del XX secolo, con la scomparsa della leadership olandese del movimento comunista, la divisione tra comunisti e islamisti all’interno di SI divenne più pronunciata; in effetti, la componente ‘rossa’ iniziò a sfidare la leadership tradizionale dell’organizzazipne islamica ed in particolare il suo leader Tjokroaminoto. Quest’ultimo, in effetti, sarebbe stato influente nella formazione della Jong Islamieten Bond nel decennio successivo; nel 1920, l‘Associazione Socialdemocratica delle Indie divenne un partito vero e prorio, il Partito Socialdemocratico delle Indie (ISDP), ispirato dalla rivoluzione bolscevica in Russia.

Invece, Sarekat Islam Merah fondò l’Associazione Comunista delle Indie (Kommunist Vereniging Hindia), che nel 1923 diventò il Partai Komunis Indonesia, il Partito Comunista Indonesiano (PKI); i comunisti furono responsabili di una serie di scioperi di massa, che causarono gravi problemi alle autorità coloniali. Nel fratttempo, Sarekat Islam Putih (bianco), diventò un’organizzazione politica di tipo islamista, e la scissione avvenuta in SI rappresenta uno degli eventi più importanti dello scenario politico indonesiano.

Si inseriscono in tale contesto le osservazioni di un’associazione studentesca (Indonesische Vereeniging, Associazione Indonesiana, fondata verso il 1908) nei Paesi Bassi, di cui uno dei membri scriveva (nel 1923) a proposito di una sorta di ‘rivoluzione asiatica. Secondo questo studente, la rivoluzione non era causata dalle idee ‘di sinistra’, ma della vittoria del Giappone sulla Russia nel 1905. Si trattava di un evento significativo, che poneva in dubbio il secolare dominio dell’Occidente, e segnalava l’ascesa di una potenza asiatica nello scenario globale. Non dovrebbe sorprendere, di conseguenza, che le reazioni a tale evento siano state significative, e che siano state interpretate come un punto di svolt fondamentale per gli equilibri del mondo intero.


Conclusioni

Il comunismo indonesiano, a differenza di quanto avvenuto in altri Paesi, è nato dalla scissione avvenuta in un’associazione islamica, Sarekat Islam; dalla corrente ‘rossa’ è nata, appunto ‘Sarekat Islam Rossa’, e da tale esperienza è nato il Partito Comunista Indonesiano. Di conseguenza, le idee rivoluzionarie e nazionaliste, in Indonesia, tendono a sovrapporsi, almeno in parte, e costituiscono un unicum molto interessante dal punto di vista storico.

Questa caratteristica unica del panorama politico indonesiano ha influenzato il periodo post-indipendenza, ed è culminato nella proibizione legale del Partito Comunista Indonesiano durante il Nuovo Ordine di Soeharto, dopo aver goduto delle evidenti simpatie di Soekarno. Quest’ultimo, pur non essendo un vero e proprio comunista, ha abbracciato le idee socialiste, che si riflettono sul carattere laico (anche se non nel senso che diamo in Occidente a questo concetto) al nuovo Stato indipendente nel 1945.


Letture Consigliate

  • Forestier-Peyrat, E., Dullin, S., Shimazu, N., & Lin, Y. R. (2021). The Russian Revolution in Asia From Baku to Batavia. Routledge. New York & London.
  • Wirayuda, A. W. (2024). Singing the Old Wong: the Historical Politics of the Masyumi Party in the 1950s in East Java, Indonesia. Paramita: Historical Studies Journal34(1).
  • Saputra, B., & Kurniawan, P. W. (2023). The Conflict Between the Soekarnoism Support Agency and the Indonesian Communist Party in 1964. HISTORIA11, 1.

Di Salvatore Puleio

Salvatore Puleio è analista e ricercatore nell'area 'Terrorismo Nazionale e Internazionale' presso il Centro Studi Criminalità e Giustizia ETS di Padova, un think tank italiano dedicato agli studi sulla criminalità, la sicurezza e la ricerca storica. Per la rubrica Mosaico Internazionale, nel Giornale dell’Umbria (giornale regionale online) e Porta Portese (giornale regionale online) ha scritto 'Modernità ed Islam in Indonesia – Un rapporto Conflittuale' e 'Il Salafismo e la ricerca della ‘Purezza’ – Un Separatismo Latente'. Collabora anche con ‘Fatti per la Storia’, una rivista storica informale online; tra le pubblicazioni, 'La sacra Rota Romana, il tribunale più celebre della storia' e 'Bernardo da Chiaravalle: monaco, maestro e costruttore di civiltà'. Nel 2024 ha creato e gestisce la rivista storica informale online, ‘Islam e Dintorni’, dedicata alla storia dell'Islam e ai temi correlati. (i.e. storia dell'Indonesia, terrorismo, ecc.)

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