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Abstract

Ad Aceh, la Dichiarazione di Indipendenza è diventata nota in ritardo, ed è stata accolta con sentimenti ambivalenti; in effetti, questo evento è stato spesso strumentalizzato dalle diverse fazioni di Aceh per difendere i loro interessi. La storia di Aceh tra il 1945 ed il 1949 rivela, in effetti, un periodo di profondi cambiamenti, che portano ad un nuovo assetto dopo l’Indipendenza del Paese.


In Aceh, the Declaration of Independence became known late, and it was met with ambivalent feelings; in fact, this event was often instrumentalized by the various factions of Aceh to defend their interests. The history of Aceh between 1945 and 1949 indeed reveals a period of profound changes, leading to a new arrangement after the country’s Independence.


Introduzione – Dichiarazione di Indipendenza e Incertezza

Come noto, l’Indonesia ha proclamato la sua indipendenza il 17 agosto del 1945, e tale decisione dei leaders nazionalisti creò una certa apprensione nella comunità internazionale; ad Aceh, tuttavia, la Dichiarazione divenne nota solamente verso la metà del mese successivo. Ci si aspettava, tuttavia, che dopo la resa del Giappone gli olandesi tornassero ad esercitare il loro dominio sull’arcipelago; in generale, esisteva un clima di attesa, in corrispondenza di un cambiamento che appariva epocale.

La posizione più interessante, da questo punto di vista, era quello degli Stati Uniti d’America,

At the end of the war in the Pacific, the United States had only indirect responsibility in the Netherlands East Indies. Under a civil affairs agreement with the Netherlands, the United States had permitted the early return of Dutch colonial authorities in Netherlands New Guinea and adjacent islands as these areas were regained from the Japanese. 

Alla fine della guerra nel Pacifico, gli Stati Uniti avevano solo una responsabilità indiretta nelle Indie Orientali Olandesi. In base a un accordo con i Paesi Bassi, gli Stati Uniti avevano permesso il ritorno anticipato delle autorità coloniali olandesi nella Nuova Guinea Olandese (attuale Papua Occidentale) e nelle isole adiacenti man mano che queste aree venivano riconquistate dai giapponesi.

Ralph R. Goodwin. William Z. Slany. (1979) Foreign Relations of the United States, 1952–1954, United Nations Affairs, Volume III, United States Government Printing Office. Washington. USA

In questo clima di attesa, si possono osservare tre gruppi di persone, di cui il primo era costituito da coloro (la maggioranza) che attendevano gli sviluppi della situazione; la maggior parte degli individui, in altre parole, non aveva particolari preferenze politiche rispetto agli esiti dei cambiamenti che si preparavano. Un secondo gruppo di persone, poi, esultava per la capitolazione dei giapponesi, e sperava che gli olandesi riprendessero presto il controllo dell’arcipelago; si trattava di individui che, evidentemente, avevano beneficiato del regime coloniale, vivendo nello sfarzo. Un terzo gruppo, infine, era composto da persone che apparivano calme all’esterno, ma erano in realtà molto irrequieti e preoccupati per le conseguenze che potevano derivare dalla sconfitta del Giappone e dal ritorno degli olandesi, in quanto essi avevano avuto un ruolo attivo nell’occupazione giapponese, ed avevano collaborato con questo regime.


Cambiamenti Epocali

La Dichiarazione di Indipendenza ebbe l’effetto di unire le persone verso un unico obiettivo, ovvero la fine dell’assoggettamento coloniale che era durato oltre 4 secoli; l’entusiasmo iniziale, tuttavia, si esaurì presto, e riemerse il conflitto, mai sopito, tra i leaders tradizionali (uleebalang), da una parte, e gli ulema dall’altra. Si trattava di un conflitto fondamentale, che opponeva la legge consuetudinaria (adat) e quella religiosa (sharia); il sovrano (ed i signori locali) erano considerati i custodi della tradizione, mentre i leaders religiosi si occupavano, principalmente, di matrimoni e riconciliazione. La speranza degli ulema era quella di sradicare gli usi tradizionali e sostituirli con le leggi islamiche.

La resa dei giapponesi determinò un vuoto di potere, ed il sistema di potere precedente, noto come Zelfbestuur, entrò in una crisi irreversibile, dando luogo ad una contrapposizione irrimediabile; si formarono dunque due fazioni, di cui la prima era costituita dalla nobiltà locale e dai loro parenti. A tale fazione era leale la generazione di coloro che aveva servito la nobiltà e che da essa aveva ricevuto benefici. La seconda, invece, comprendeva, oltre agil ulema, i giovani e in generale coloro che non erano soddisfatti dalla struttura di potere tradizionale; i sostenitori del secondo gruppo aumentò nel corso del tempo, e diventò più numerosa del primo.

A prevalere, dopo una serie di confrinti sanguinosi che configurarono una vera e propria guerra civile, fu la fazione degli ulema, che riuscì a prevalere grazie ad una retorica secondo cui la fazione della nobiltà aveva tradito sia la religione islamica che la nazione, ovvero l’Indonesia indipendente. La lotta contro di loro venne dunque presentato come sacra e obbligatoria per i musulmani, e la mobilitazione fu enorme.


Il Movimento di Amir Husin Al Mujahid

Amir Husin al Mujahid, leader religioso di una certa importanza, sosteneva che il governo fosse ancora imperfetto, con molti ‘resti del feudalesimo’ ancora da eliminare; per questa ragione, egli formò il Tentara Perjuangan Rakyat (Esercito della Lotta Popolare), o TKR, fondato a Idi (Aceh). In precedenza, egli era stato il Presidente degli ulema locali, come testimoniato nella biografia degli ulama di Aceh,

Pada saat PUSA (Persatuan Ulama Seluruh Aceb) didirikan
tahun 1939, salah satu keputusan Kongres itu yaitu membentuk sebuah
organisasi pemuda yang diberi nama Pemuda PUSA. Dalam rapat pemilihan Ketua Umwn Pengurus Besar Pemuda PUSA, Amir Husin Almujahid terpilih sebagai ketua umum. Dengan posisi ini, beliau
semakin dikenal oleh masyarakat, khususnya lagi pada saat terjadi
konflik antara uelebalang deogan masyarakat yang dikeoal dengan nama
peristiwa berdarah Cumbok, Pidie.

Nel momento in cui PUSA (Persatuan Ulama Seluruh Aceh) fu fondata nel 1939, una delle decisioni del Congresso fu quella di formare un’organizzazione giovanile chiamata Pemuda PUSA. Durante la riunione per l’elezione del Presidente del Comitato Centrale dei Giovani PUSA, Amir Husin Almujahid è stato eletto presidente. Con questa posizione, è diventato sempre più conosciuto dalla comunità, specialmente durante il conflitto tra i nobili e la comunità, noto come l’episodio sanguinoso di Cumbok, Pidie.

Amiruddin, M. Biografi Ulama-Ulama Aceh, Biografia degli Ulema di Aceh, 2004, pp. 23-24

Dopo aver iniziato con risorse limitate, Al Mujahid riuscì a creare un esercito temibile, e, giunto a Kutaraja, egli iniziò membri dell’esercito e dell’amministrazione locale; le posizioni che si erano rese vacanti vennero occupate dai membri del TKR. Al Mujahid si auto nominò Maggiore Generale, mentre coloro che erano stati catturati vennero liberati solamente quando essi si arresero alle autorità della Repubblica indonesiana.

Lo stesso meccanismo venne replicato, dopo aver ricevuto supporto da Pesindo, un partito politico, ad Aceh occidentale, e la banda iniziò a rimuovere gli amministratori locali e i dirigenti dell’esercito, accusati di essere fedeli ai nobili e di ostacolare la rivoluzione indonesiana. Al Mujahid, di fatto, agiva per suo conto, senza avere alcun mandato da parte del governo regionale, indebolito dalla situazione esistente nel 1945. Di conseguenza, il TKR era un movimento illegale, che agiva in quanto le autorità non erano state capaci di fermarlo o di opporsi ad esso; per questa ragione, i leaders deposti non opposero resistenza, ma si piegarono alle richieste del piccolo ma efficace esercito di Mujahid.


Lotta per il potere

In tale contesto, si assiste ad eventi che sembrano paradossali, come la detenzione (nel 1946) di un convinto nazionalista indonesiano, Nya Arif, accusato di essere un collaboratore degli olandesi; con il pretesto di voler annientare presunti agenti coloniali, dunque, gli ulema formano i loro eserciti e cercano di prendere il potere, sottraendolo agli uleebalang. Il vuoto di potere che si crea dopo la resa del Giappone rende possibile questo genere di situazioni, che portano gli ulema a scalzare la precedente classe dirigente.

Nya Arif, in effetti, muore in carcere nel maggio del 1946, e la sua scomparsa segna anche l’inizio di un nuovo assetto sociale ad Aceh; Arif viene ricordato e celebrato come eroe nazionale in Indonesia, mentre Mujahid figura come un eroe per la libertà di Aceh. Ancora una volta, emerge la contrapposizione tra la Repubblica indonesiana, da una parte, e la Provincia di Aceh, con le sue particolarità; evidentemente, questa contrapposizione, che permane tuttora, è destinata a rimanere irrisolta.

Ad ogni modo, la reazione dell’esercito, ripetutamente umiliato dalla banda di Mujahid, non si fece attendere; nel marzo del 1946, il capo dell’auto-proclamato esercito venne rapito, e tale azione venne facilitata dalla generale insoddisfazione verso gli ulema, che in aggiunta erano anche divisi tra di loro. In un momento iniziale, questo rapimento venne considerato come un incidente interno all’esercito, ed il generale venne prelevato presso l’Hotel Aceh, a Kutaraja. Tuttavia, le sue milizie sono riusciti ad intercettare i rapitori e a liberare il loro leader.


Il Movimento di Said Ali Alsagaf

Said Ali è stato il primo a guidare un movimento che ha condotto una campagna organizzata e sistematica contro coloro che governavano Aceh; prima di Ali, ci sono state azioni organizzate da individui in maniera poco organizzata. Ali, invece, lancia una campagna attiva, che ha dato luogo ad azioni ben precise;

Le accuse rivolte al governo locale si inserivano nel generale clima di insoddisfazione contro i governanti, accusati di

  • di aver preso il potere e di aver creato un’associazione chiamata “Banteng Hitam” (Toro Nero).
  • di aver coperto i crimini commessi grazie alle posizioni di potere detenute
  • di aver commesso vari crimini, come la corruzione su vasta scala, scambi commerciali illegali, l’omicidio di persone considerate pericolose, l’incuria nella gestione delle tasse religiose e degli ordini e regolamenti del governo centrale, e l’uso dei profitti di piantagioni e pozzi petroliferi per i propri scopi personali.

Per queste ragioni, Ali ed i suoi compagni chiedono la resa dei governanti di alto livello, con esclusione del Governatore di Sumatra Nord e del residente Teuku Daudsyah; tale richiesta ovviamente non venne accolta, ed il responsabile della sicurezza regionale, Mohamad Daud Beureuih, fece arrestare Ali e molti dei suoi seguaci. Costoro vennero poi esiliati per oltre un anno, fino a quando gli Olandesi riconobbero l’indipendenza dell’Indonesia.


Il governo di Aceh durante la Rivoluzione Indonesiana

Il periodo compreso tra il 17 Agosto del 1945 ed il 27 dicembre del 1949, noto come ‘Rivoluzione Indonesiana’, si può dividere, per quanto riguarda il governo di Aceh, in quattro momenti,

  • 17 Agosto 1945 – Gennaio 1946. Residente Nya Arif
  • Gennario 1946 – maggio 1948. Residente Teuku Daudsyah
  • Maggio/Giugno 1948 – Agosto 1949. Governatore Amin.
  • Agosto/Settembre 1949 – 27 Dicembre 1949. Vice Primo Ministro Syafrudin Prawiranegara

Primo Periodo.

Durante i primi mesi dalla Dichiarazione di Indipendenza, venne creato un organo rappresentativo regionale, il Komite Nasional Daerah (Comitato Nazionale Regionale), i cui membri, nell’impossibilità di tenere regolari elezioni, vennero nominati dai partiti. Il Vice Capo era Tuanku Mahmud, che nell’era coloniale era stato un alto funzionario, mentre il Capo della Giustizia era una persona che aveva ricoperto una carica simile durante l’occupazione giapponese. Venne anche creato un organo esecutivo, formato da membri del Comitato Regionale, ed era presieduto dal Residente; invece, il resto della gerarchia e dell’organizzazione rimase la medesima del periodo precedente al 17 agosto. I più stretti collaboratori dei residenti, poi, vennero scelti tra gli uleebalang.

Il primo governo, come si può immaginare, dovette affrontare questioni impellenti in una situazione caotica ed incerta; in effetti, i conflitti emersi nella società si stavano intensificando e non esistevano segnali di una loro possibile risoluzione. In aggiunta, l’armata giapponese, che ufficialmente era capitolata, controllava ancora alcune aree della regione; il residente, dunque, era ridotto al ruolo di leader dell’Esercito di Sicurezza del Popolo, e doveva continuamente fare riferimento alle autorità giapponesi per risolvere le problematiche che emergevano.

Non sorprende, dunque, che questo primo governo rimase in carica per soli quattro mesi, un periodo breve e pieno di sfide e problemi, battaglie, e caos; durante questo periodo, il dominio delle famiglie nobili (Uleebalang) ebbe termine in maniera definitiva. Emerse dunque vittorioso il gruppo degli ulema, ed il governo si dovette piegare ai desiderata di questa fazione che era riuscita a scalzare la precedente classe dirigente.

Secondo Periodo.

Verso la seconda metà di gennaio del 1946 il Governo Regionale fu guidato da Teuku Daudsyah come
Presidente;
si trattava di una figura che, nell’era olandese, era stato a capo dell’auto-governo di Idi, ad Est di Aceh. Nel corso dell’occupazione giapponese, aveva ricoperto diverse cariche governative, ed era diventato Presidente di Aceh; apparteneva alla classe degli Uleebalang, che, sebbene ridimensionati, riuscirono a conservare alcune posizioni di prestigio.

Tra le norme emesse in questo periodo, si segnala l’istituzione di un ente che avesse la facoltà di gestire i beni degli Uleebalang che erano morti a Cumbok; alcune di queste proprietà vennero vendute come compensazione delle perdite subite nello scontro con gli ulema. Si trattava di un ente le cui decisioni erano inapellabili, e che, di conseguenza, deteneva un potere molto elevato; considerando le circostanze non certamente favorevoli, il governo di Daudsyah ha funzionato bene, ed ha affrontato con successo le numerose difficoltà sorte in questo periodo. Mancavano, in effetti, adeguati finanziamenti per fornire servizi essenziali, come la costruzione di strade e ponti; le entrate del governo erano costituite, nella stragrande maggioranza, da dazi doganali sulle armi ed equipaggiamenti militari.

Terzo Periodo.

Verso la fine di maggio del 1948, il Presidente Sukarno, che stava visitando la regione di Sumatra Nord, nominl come governatore Amin, in seguito alla divisione amministrative di Sumatra in tre regioni con un proprio governatore. Aceh è dunque diventata parte integrante di Sumatra Nord, e diventò una reggenza, governata, appunto, dal reggente e dal suo Consiglio, che costituiva l’organo esecutivo. Fu poi istituito il Consiglio dei Rappresentanti della Provincia di Sumatra Nord, che accoglieva membri delle tre reggenze che costutuivano questo distretto amministrativo.

In questo periodo, si segnala la rivolta di Ali, discussa in precedenza, ma i nuovi organi sembravano funzionare relativamente bene, ed erano supportati dalla maggioranza della società; gli unici che si opponevano al nuovo assetto erano i comunisti, organizzati nel Fronte Democratico Popolare, sotto la guida di Abdul Karim, membro del Partito Comunista Indonesiano. Tra le decisioni importanti, si segnala la designazione di Kutaraja come capitale provvisoria, una decisione che ha incontrato l’opposizione delle altre reggenze, che però hanno accettato questa decisione. L’esperienza del Consiglio provinciale, tuttavia, si concluse il 16 dicembre del 1948, ma i suoi ex-membri erano determinati a creare un ente che funzionasse secondo principi democratici.

Tale desiderio, come noto, venne frustrato dall’attacco olandese che si verificò verso la fine di dicembre del 1948, ma grazie al coordinamento delle forze poste a difesa della provincia, Aceh non venne invasa dalle truppe olandesi che cercavano di riprendere il controllo della (ex)colonia.

Quarto Periodo.

Verso la fine di agosto e l’inizio di settembre del 1949, venne nominato come Vice Primo Ministro e governatore di Aceh Syafrudin Prawiranegara, a cui vennero affidati poteri straordinari per ripristinare il controllo di Sumatra. La sua azione venne supportata da un organo consultivo, formato da commissari governativi, comandanti territoriali di Sumatra e altre figure. Si trattava di una situazione che ingenerò una certa confusione rispetto alle responsabilità dei governatori locali, commissariati, di fatto, dal Vice Primo Ministro e dal suo governo straordinario. Di fatto, la maggioranza delle norme riguardava l’economia, e alcune regolamentazioni sono state create per creare comitati incaricati della gestione degli acquisti di beni per il governo, oppure per stabilizzare i prezzi di mercato, ripristinare l’economia nel Nord Sumatra, e assistere e supervisionare la Banca Statale.

Tuttavia, la maggioranza dei regolamenti emessi si rivelò inutile, in quanto le disposizioni previste non potevano essere rispettate per la mancanza delle condizioni necessarie, che non erano mai state create, o che erano inadeguate. L’8 dicembre del 1949, una ventina di giorni prima del Trattato dell’Aia, la provincia di Sumatra Nord venne scorporata in due province separate, quella di Aceh e quella di Tapanuli Sumatra Est, ma questa divisione verrà implementata solamente il 1 gennaio del 1950.


Conclusioni

Le dinamiche osservate ad Aceh riflettono quelle più ampie della Repubblica Indonesiana nel corso della Rivoluzione Indonesiana, tra il 1945 ed il 1949; la lotta di potere che si consuma in questo periodo, tra la antica nobiltà e la nuova classe di ulema, appare decisamente significativa da questo punto di vista. Emerge una nuova classe dirigente, che si deve subito confrontare con una situazione difficile e complessa; le divisioni e gli assetti amministrativi imposti ad Aceh, poi, alimentano un discontento evidente contro il governo centrale.


Letture Consigliate

  • S.M. Amin. (2020). Understanding the History of the Aceh Conflict. Springer.
  • Fasya, T. K., Sibarani, R., Agustono, B., Amin, M., Lubis, S. N., & Fithra, H. (2024, January). The Impact of the Past Conflict” Cumbok Tragedy” on Development Planning in Aceh. In Proceedings of Malikussaleh International Conference on Multidisciplinary Studies (MICoMS)
  • Purba, S. L., Yusgiantoro, P., Kuntjoro, Y. D., Sudibyo, R., & Saragih, H. J. (2021). Historical Dynamics of Aceh in the Republic of Indonesia. Budapest International Research and Critics Institute-Journal (BIRCI-Journal)4(4).







Di Salvatore Puleio

Salvatore Puleio è analista e ricercatore nell'area 'Terrorismo Nazionale e Internazionale' presso il Centro Studi Criminalità e Giustizia ETS di Padova, un think tank italiano dedicato agli studi sulla criminalità, la sicurezza e la ricerca storica. Per la rubrica Mosaico Internazionale, nel Giornale dell’Umbria (giornale regionale online) e Porta Portese (giornale regionale online) ha scritto 'Modernità ed Islam in Indonesia – Un rapporto Conflittuale' e 'Il Salafismo e la ricerca della ‘Purezza’ – Un Separatismo Latente'. Collabora anche con ‘Fatti per la Storia’, una rivista storica informale online; tra le pubblicazioni, 'La sacra Rota Romana, il tribunale più celebre della storia' e 'Bernardo da Chiaravalle: monaco, maestro e costruttore di civiltà'. Nel 2024 ha creato e gestisce la rivista storica informale online, ‘Islam e Dintorni’, dedicata alla storia dell'Islam e ai temi correlati. (i.e. storia dell'Indonesia, terrorismo, ecc.)

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