Abstract
Christian Snouck Hurgronje è stato un uomo che ha incarnato diverse funzioni, e tra queste si ritrova quella di amministratore coloniale; in tale veste, egli è stato Consigliere per gli Affari Indigeni, e ha promosso idee che hanno comportato una riforma del sistema coloniale. Tale cambiamento ha posto un maggiore accento su una limitata e funzionale emancipazione dei leaders locali, a cui sono state affidate maggiori responsabilità in seguito alla loro formazione intellettuale presso istituzioni scolastiche e accademiche olandesi.
Introduzione – Una Figura Poliedrica
Snouck Hurgronje (1857 – 1936) può vantare una carriera versatile che ha abbracciato diversi ambiti e funzioni, e la sua influenza, di conseguenza, si è estesa a diversi settori; probabilmente, il suo contributo più noto fu come autorità sull’Islam, sia nei Paesi Bassi che nelle Indie Orientali Olandesi. Nella colonia olandese, egli ebbe l’incarico di consigliare il governo coloniale su una varietà di questioni riguardanti l’Islam, inclusi i conflitti prolungati e sanguinosi combattuti ad Aceh, a Sumatra.
I consigli di Snouck Hurgronje erano apprezzati sia a Batavia (odierna Jakarta) che a Buitenzorg (odierna Bogord) nel XIX secolo; non sorprende, dunque, che nel marzo del 1891 egli venne nominato dal Governatore Generale Pijnacker Hordijk come consigliere per le lingue orientali e la legge islamica, titolo che nel 1898 diventò consigliere per gli affari indigeni. In tale contesto, Snouck Hurgronje si occupò anche del modo in cui venivano amministrate le colonie.
Snouck Hurgronje ha quindi svolto un ruolo di primo piano in un periodo cruciale delle Indie Orientali Olandesi, un’era in cui lo Stato coloniale tentava di ampliare il suo potere per includere tutte le parti dell’arcipelago indonesiano. L’amministratore coloniale, inoltre, si impegnò attivamente a Giava in un numero crescente di aspetti della vita sociale; in effetti, al tempo in cui visse Snouck Hurgronje, la colonia stava attraversando un processo di formazione statale paragonabile ai processi che potevano essere osservati in Europa, e che avrebbero costituito la base per l’odierno Stato Indonesiano.
Emergeva, dunque, la necessità di abbandonare le vecchie forme di amministrazione coloniale che avevano mantenuto il più possibile le relazioni di potere tradizionali nella società indigena, per sostituirle con nuove strutture amministrative più appropriate per il XX secolo. Da questo punto di vista, Snouck Hurgronje ha svolto un ruolo chiave, e, per questo motivo, egli venne considerato un progressista, a ragione delle innovazioni che apporta all’amministrazione della colonia olandese.
L’Amministrazione Coloniale di Giava
Quando si parla di amministrazione coloniale di Giava, l’isola principale dell’arcipelago, si osserva un’evoluzione che si svolge in diverse fasi e che porta, alla fine del diciottesimo secolo, ad una struttura amministrativa in cui i funzionari coloniali olandesi lavoravano insieme a un’élite amministrativa indigena, i priyayi.
Dopo il 1830, quando venne introdotto a Giava il Sistema di Coltivazione forzato, i governanti olandesi rafforzarono decisamente questa struttura amministrativa, in quanto essa lasciava la popolazione indigena principalmente sotto l’amministrazione di leaders percepiti come propri e non stranieri. In effetti, era l’élite tradizionale ad assicurare che la popolazione locale coltivasse i raccolti e li consegnasse agli olandesi, in cambio di un compneso noto come ‘percentuale di coltivazione’. I residenti olandesi, i residenti assistenti e i controleurs (‘ispettori’) a loro volta lasciavano una certa libertà ai leaders indigeni, in cambio del mantenimento della pace e dellì’ordine nelle loro comunità, assicurandosi che la popolazione indigena consegnasse i raccolti secondo i termini pattuiti.
Sebbene questa struttura è stata formalmente mantenuta, le relazioni tra gli amministratori olandesi e i leader indigeni cambiarono sostanzialmente verso la fine del XIX secolo; anche se la normativa coloniale stabiliva la necessità di governare la colonia in maniera indiretta, come avvenuto in passato, in pratica ci si allontanò in maniera crescente da queste disposizioni. In altre parole, i funzionari coloniali iniziarono ad assumere un ruolo diretto e non più mediato, e tale evoluzione è stata determinata da una serie di elementi.
Tra questi, si osserva la pubblicazione del romanzo Max Havelaar di Eduard Douwes Dekker, che avrebbe avuto un impatto significativo; nel racconto, i leaders indigeni sono ritratti come governanti corrotti, mentre gli amministratori olandesi sono visti come i portatori di giustizia, prosperità e civiltà. Gli amministratori ambiziosi vedevano come loro missione nelle Indie Oriental quella di salvare i milioni di persone che sono vittime oppresse di sfruttamento, estorsione, corruzione, rapina e omicidio; dopo il 1860, la nuova generazione di amministratori, ispirata da Multatuli, alter ego di Eduard Douwes Dekkers, avrebbe soprattutto lentamente iniziato a governare la popolazione giavanese in modo molto più diretto.
Il romanzo in questione ebbe una tale eco da venire recensito dalla prestigiosa rivista olandese De Gids, nel numero 24, del 1860, in cui si riporta il lungo dialogo di Multaluli; in tale occasione, viene sottolineato il carattere idealistico della narrazione. Interessante, da tale punto di vista, queste parole,
Multatuli had kunnen spreken van de tot hongersnood uitgemergelde bevolkingen die gezamenlijk hunne haardsteden verlaten en naar andere regentschappen de wijk nemen om aldaar aan nieuwe knevelarijen overgeleverd te worden; van regenten die de helft van den rijstoogst aan de landbouwers afnemen, onder belofte van de landrente daarvoor te kwijten, het produkt verkoopen, de opbrengst verkwisten en de landrenten toch niet betalen; van regenten die buitengewone belastingen laten opbrengen om zich Europesche voorwerpen van weelde aan te schaffen; (…)
Ziedaar wat Multatuli had kunnen doen! Hij zou dan weêrsproken zijn, gelijk hij ook nu zal weêrsproken worden, door de optimisten, die geen kwaad van het koloniaal stelsel willen hooren, waarbij zij zich zoo wel bevinden. Ten minste zullen zij dit zeggen, dat Saïdjah geïdealiseerd is; dat het kwaad door Multatuli bestreden niet in die mate bestaat, omdat de Javaan niet is als Saïdjah; dat de Soendanees zulke liederen niet zingt, niet zoo bemint, niet zoo gevoelt. Maar met Multatuli zullen wij antwoorden, daar latende de vraag hoe zij dat weten kunnen: ‘Neen, Minister van Koloniën! neen Gouverneur-Generaal in ruste! niet dát hebt gij te bewijzen. Gij hebt te bewijzen dat de bevolking niet mishandeld wordt, onverschillig of er sentimentele Saïdjah’s onder die bevolking zijn.
Multatuli avrebbe potuto parlare delle popolazioni, emaciate fino alla carestia, che lasciano collettivamente i loro focolari e si trasferiscono in altre reggenze per trovare ce ne sono di nuovi da consegnare ai torturatori; di reggenti che prendono metà del raccolto di riso dai contadini, promettendo di pagare l’affitto della terra, vendendo il prodotto, sperperando il ricavato e tuttavia non pagando l’affitto della terra; di reggenti che riscuotono tasse straordinarie per acquistare oggetti di lusso europei; (…)
Guarda cosa avrebbe potuto fare Multatuli! Sarebbe allora contraddetto, come sarà contraddetto adesso, dagli ottimisti che non vogliono sentire alcun male dal sistema coloniale in cui si trovano così a loro agio. Almeno diranno questo, che Saidjah è idealizzato; che il male combattuto da Multatuli non esiste fino a questo punto, perché i giavanesi non sono come Saïdjah; che i sundanesi non cantano queste canzoni, non le amano in quel modo, non si sentono in quel modo. Ma risponderemo con Multatuli, lasciando la questione di come possano sapere che: “No, ministro delle Colonie!”. no, governatore generale in pensione! non devi dimostrarlo. Bisogna dimostrare che la popolazione non viene maltrattata, indipendentemente dal fatto che ci siano dei Saidjah sentimentali tra quella popolazione. (…)
De Gids, Multatuli versus Droogstoppel, Slijmering en Co. (Multatuli contro Stoppia secca, Anello di melma e Co ), numero 24, 1860, pp. 246-247.
I funzionari olandesi, dunque, avrebbero ignorato con maggiore frequenza i reggenti e i capi distrettuali, disprezzati per il loro comportamento; la posizione dei leaders indigeni, inoltre, si sarebbe deteriorata, insieme al loro prsestigio. Del resto, anche i funzionari olandesi minori, i controleurs, assumevano talvolta condotte simili a despoti; tale situazione era determinata dal fatto che il potere esercitato da queste figure risultava molto allettante per persone che spesso erano ancora giovani. Si tratta dunque di individui a cui veniva affidata la responsabilità di un territorio di grandi dimensioni, e che raramente erano controllati direttamente dai superiori. In altre parole, il controleur disponeva spesso di una significativa indipendenza,
L’intervento di Snouck Hurgronje
Il sistema descritto in precedenza ha portato, alla fine del XIX secolo, ad un’amministrazione coloniale dell’isola di Giava caratterizzata da un chiaro dominio dei funzionari olandesi, che assumevano uno stile di governo diretto. Il declino delle famiglie di reggenti che in passato governavano la colonia per conto degli olandesi era evidente, anche se esse godevano ancora di una certa influenza all’interno della società; Snouck Hurgronje decise di entrare in relazioni di amicizia con queste famiglie dopo essere arrivato a Giava.
L’amministratore coloniale incoraggiò i giovani priyayi a seguire un’istruzione occidentale, mostrando un atteggiamento differente dagli amministratori olandesi, generalmente contrari al fatto che i leaders indigeni si comportassero come gli occidentali. Tra i protetti di Snouck Hurgronje si possono ricordare Achmad Djajadiningrat, Koesoemo Oetoyo e Moeharam Wiranatakoesoema, tre figure che avrebbero occupato posizioni di rilievo nel governo della colonia. Per il giovane consigliere per gli Affari Indigeni, si trattava di persone che avrebbero potuto diventare validi amministratori grazie ad una educazione precisa, accompagnata da una valida prospettiva morale e intellettuale. Snouck Hurgronje, inoltre, non nascondeva il fatto che la sua ambizione fosse quella di liberare i leader indigeni da quello che chiamava la ‘tutela infantile’ sotto la quale i reggenti istruiti e indipendenti erano tenuti dai residenti assistenti.
In altre parole, Hurgronje intendeva conferire una sorta di emancipazione ai priyayi, che però era sempre funzionale agli interessi della colonia, l’obiettivo principale perseguito dal giovane amministratore olandese. Snouck Hurgronje era consapevole del cambiamento epocale in atto, che avrebbe interessato anche le Indie Orientali Olandesi e la società indigena, specialmente a Giava; pertanto, egli consigliò al Governatore Generale Willem Rooseboom di conferire rapidamente ai leaders locali un maggiore controllo sull’amministrazione.
Non era più possibile, in altre parole, attendersi che i capi indigeni servissero ‘spontaneamente’ gli interessi dello Stato coloniale; per questa ragione, a tali figure doveva essere conferita una reale, seppur limitata autonomia di giudizio e di azione rispetto ai funzionari olandesi. Secondo Snouck Hurgronje, i giovani leader indigeni che avevano ricevuto un’educazione olandese come quella della Hogere Burgerschool (HBS) avevano una preparazione intellettuale più avanzata rispetto ad un amministratore che viveva e si era formato in europa. Anche se il Congisliere era convinto che le ‘razze’ avessero un’infuenza, egli nondimeno riteneva che il problema fosse da ricercare nelle carenze a livello educativo; secondo la sua opinione, era giunto il momento di abbandonare la precedente impostazione e dare ai leaders nativi una sostanziale, anche se funzionale, emancipazione degli amministratori locali.
Influenza delle idee di Snouck Hurgronje
Le idee di Snouck Hurgronje sull’educazione e sull’amministrazione di Giava non rimasero teoriche, ma ebbero un’influenza significativa sia sul Governatore Generale che sul Ministro per le Colonie; il primo, Rooseboom, scrisse al Ministro per le Colonie Idenburg che, a ragione dello sviluppo continuo dei leader indigeni, gli olandesi non potevano più evitare una riforma radicale dell’amministrazione. La massima carica della colonia aggiunse anche l’opportunità di una transizione graduale e deliberata, piuttosto che attendere di essere costretti ad intraprendere misure di emergenza in futuro. Idenburg, inoltre, concluse che ai leaders locali doveva essere concessa una maggiore autonomia rispetto agli amministratori europei.
Evidentemente, si trattava di una emancipazione limitata e funzionale al buon funzionamento della colonia, che richiedeva sempre la supervisione di funzionari olandesi; la funzione principale degli olandesi, secondo Idenburg, era quella di tutelare la popolazione locali dagli abusi e arbitrii dei colonizzatori, idee che erano state espresse dal personaggio di Multaluli nel romanzo di Dekker.
Queste idee sembrano confermate dalla lettera che Idenburg scrisse al Governatore Generale van Heutsz nel 1905,
The final aim of our colonial government policy must undoubtedly be to
educate the indigenous population and make them suitable for a greater
degree of independence, including in the political arena. However, there
is still such a long way to go before that is possible, that both now and in
the near future, the only conceivable possibility is administration as a
colony. And as long as we are administering Java as a colony, it remains a
firm requirement that the European authority provides both factual
leadership and regular supervision.
Il fine ultimo della nostra politica di governo coloniale deve senza dubbio essere quello di educare la popolazione indigena e renderla adatta a un maggiore grado di indipendenza, anche in ambito politico. Tuttavia, c’è ancora così tanta strada da fare prima che ciò sia possibile, che sia ora che nel prossimo futuro, l’unica possibilità concepibile è l’amministrazione come colonia. E finché amministriamo Java come una colonia, rimane una ferma esigenza che l’autorità europea fornisca sia una leadership fattuale che una supervisione regolare.
(Lettera di Idenburg a Van Heutsz, 8 June 1905, riportata nella traduzione inglese in Buskens, L. et al. (2021). Snouck Hurgronje. Essays on the Life and Work of Christiaan Snouck Hurgronje (1857-1936). Brill. Leiden, p. 286)
Dopo la controversa nomina di Koesomo Joedo, un funzionario giavanese che aveva superato l’esame olandese per diventare un impiegato pubblico (groot-ambtenaarsexamen) presso il ministero dell’Interno, divenne evidente che la politica coloniale era cambiata. Il Governatore Generale che aveva deciso la nomina, Van Heutsz trovò d’accordo Snouck Hurgronje, che vide l’inizio di una nuova politica amministrativa per la colonia tropicale.
Il conflitto tra il Governatore Generale e Indeburg, in effetti, si risolse a favore del primo, e delle idee di Hurgronje, che furono dunque applicate concretamente. Secondo quest’ultimo, effettivamente, il punto nevralgico era l’education ricevuta, e non l’appartenenza alla razza europea o indigena. In questo modo, le istituzioni educative diventano un luogo fondamentale per creare una nuova classe dirigente, nativa e con un livello di istruzione elevata.
Questa vicenda creò dunque un precedente, che convinse l’amministrazione coloniale dell’opportunità di di mantenere un sistema in cui gli amministratori olandesi e i leaders indigeni operassero su un piano di quasi-parità. Ovviamente, il governo delle Indie Orientali Olandesi rimaneva in capo agli olandesi, e, in effetti, i giavanesi furono esclusi dalle posizioni importanti dell’apparato amministrativo per evidenti motivi di convenienza politica. Ciò nondimeno, viene introdotto un principio che non dovrebbe essere sottovalutato, l’idea dell’emancipazione, anche se limitata e funzionale agli interessi coloniali; questa idea, tuttavia, verrà sviluppata e costituirà la base della futura coscienza nazionale indonesiana, promossa proprio da leaders locali che si erano formati in istituzioni olandesi.
Conclusioni
Snouck Hurgronje è stato un uomo che ha svolto un ruolo di primo piano nell’amministrazione delle Indie Orientali Olandesi, e in particolare di Giava; in tale ambito, si nota che le sue idee sulla necessità di riformare l’apparato amministrativo, concedendo un’autonomia maggiore ai leaders locale, vengono gradualmente accettate e implementate dal Governatore Generale. L’education di tipo olandese, dunque, diventa lo strumento per attuare una prima ed incompleta, ma fondamentale emancipazione dei leaders nativi.
A questi ultimi viene permesso di occupare posizioni amministrative importanti, anche se non decisive, e questo sistema costituisce la base del futuro nazionalismo indonesiano, reso possibile da una classe istruita di nativi. Leaders come Sukarno, hanno dunque ricevuto una education europea, e sono stati esposti alle idee occidentali, che in seguito sono state rielaborate e declinate dal movimento nazionalista indonesiano.
Letture Consigliate
- Buskens, L. et al. (2021). Snouck Hurgronje. Essays on the Life and Work of Christiaan Snouck Hurgronje (1857-1936). Brill. Leiden.
- Armayanto, H., Suntoro, A. F., Basyari, Z. A. S., & Zain, N. A. M. (2023). Snouck Hurgronje and the Tradition of Orientalism in Indonesia. Tasfiyah: Jurnal Pemikiran Islam, 7(2), 263-287.
- Witkam, J. J. (2021). Christiaan Snouck Hurgronje. Lives and afterlives. The History of Oriental Studies, 73.
[…] – Un Ritratto Inedito di Snouck Hurgronje Snouck Hurgronje – Accademico e Amministratore Coloniale Terrorismo ad Aceh – Una Situazione Paradossale Stampa e Media ad Aceh – Uno […]
[…] nelle Indie Orientali Olandesi Mecca – Un Ritratto Inedito di Snouck Hurgronje Snouck Hurgronje – Accademico e Amministratore Coloniale Terrorismo ad Aceh – Una Situazione Paradossale Stampa e Media ad Aceh – Uno […]