- Abstract
- Introduzione – Le Relazioni Diplomatiche della Santa Sede
- Relazioni Diplomatiche tra la Santa Sede e le Indie Orientali
- La Delegazione Apostolica delle Indie Orientali – Le Premesse
- Le Fasi di Formazione della Delegazione Apostolica
- Gli Inizi della Delegazione Apostolica di Batavia
- Conclusioni
- Letture Consigliate
Abstract
La Santa Sede ha avviato relazioni diplomatiche ufficiali con diversi governi del mondo, comprese le colonie, allo scopo di preservare e consolidare la sua presenza nel mondo; un caso particolare, da questo punto di vista, è costituito dalle Indie Orientali Olandesi, in seguito diventate la Repubblica Indonesiana nel 1949. Grazie ad una strategia lungimirante, la Santa Sede è riuscita a stabilire rapporti diplomatici a partire dal 1947, anno in cui è stato nominato il primo Delegato Apostolico di Batavia.
The Holy See has initiated official diplomatic relations with various governments around the world, including colonies, in order to preserve and consolidate its presence in the world; a particular case, from this perspective, is constituted by the Dutch East Indies, which later became the Republic of Indonesia in 1949. Thanks to a far-sighted strategy, the Holy See managed to establish diplomatic relations starting from 1947, the year in which the first Apostolic Delegate of Batavia was appointed.
Introduzione – Le Relazioni Diplomatiche della Santa Sede
La Santa Sede si è sempre avvalsa di rappresentanti diplomatici presso le Corti e i governi del mondo intero, come strumento per definire e consolidare le sue relazioni con gli altri Stati; tale fenomeno, che sembra ovvio per gli Stati Pontifici, continua anche dopo la dissoluzione dello Stato della Chiesa. In particolare, è agevole osservare che la rete dei rappresentanti pontifici cresce dal 1945 al 1958, specialmente nelle nazioni asiatiche, in cui erano presenti e vicariati apostolici.
Nel periodo in esame, dunque, si passa da relazioni con le colonie, come nel caso delle Indie Orientali Olandesi che diventano la Repubblica Indonesiana nel 1949 (anno del riconoscimento ufficiale da parte dei Paesi Bassi) a relazioni diplomatiche con Paesi indipendenti. Nello specifico, si osserva che le delegazioni apostoliche in Asia erano 9 nel 1947, alcune delle quali assumono in seguito lo status di internunziature. Si tratta di una posizione intermedia tra una missione diplomatica vera e propria (nunziatura) e una informale (delegazione apostolica), che prelude alla creazione di rapporti diplomatici stabili, ovvero la nunziatura.
Di seguito, fornisco un breve riepilogo delle rappresentanze diplomatiche più rilevanti tra il 1945 e il 1958,
- Delegazione Apostolica in Corea (1949)
- Delegazione Apostolica in Thailandia (1957)
- Delegazione Apostolica della Palestina (1947)
- Delegazione Apostolica della Transgiordania (1947)
- Delegazione Apostolica di Cipro (1947)
- Delegazione Apostolica di Batavia (1947)
- Delegazione Apostolica del Pakistan (1950)
- Inter Nunziatura Apostolica del Pakistan (1951)
Nel 1958, quando muore Pio XII il Continente Asiatico contava 15 rappresentanze diplomatiche pontificie, di cui 6 Delegazioni Apostoliche e 9 Nunziature; pertanto, tale sviluppo conferma l’impegno diplomatico della Santa Sede, che appare rinnovato nel periodo della decolonizzazione.
Relazioni Diplomatiche tra la Santa Sede e le Indie Orientali
Tra il 1827 e il 1950 è il Vicariato di Batavia (che in seguito diventerò la Diocesi di Djakarta e successivamente l’arcidiocesi di Jakarta) diventa, di fatto il solo interlocutore tra le autorità olandesi e la Santa Sede. Mediante una serie di accordi e trattati, al Vicario di Batavia viene riconosciuto un ruolo di mediatore tra le esigenze del cattolicesimo indonesiano e le autorità; una vera e propria rappresentanza diplomatica, tuttavia, viene istituita solamente nel 1947.
Si ricorda, in questa sede, che una Delegazione Apostolica (e ancora di più una Nunziatura) non sono responsabili solamente delle relazioni con il governo di un Paese, ma anche con la sua gerarchia cattolica; questo doppio ruolo, sia civile che religioso, conferisce alla diplomazia vaticana una doppia efficacia, e ha contribuito, nel corso del tempo, a soddisfare le esigenze delle comunità cattoliche locali e della Santa Sede.
Pertanto, la creazione di queste istituzioni rappresenta un passo fondamentale per regolarizzare le relazioni di Stati e comunità con la Sede Apostolica, che, da questo punto di vista, deve essere considerata nella sua funzione di governo della Chiesa Universale. La particolare natura di quest’ultima, poi, ha conferito alla diplomazia vaticana un carattere unico, che ha permesso un’estrema capacità di adattamento a circostanze in continuo cambiamento.
Prima che venisse istituita la Delegazione Apostolica di Batavia, nel 1947, la rappresentanza diplomatica per questi territori era svolta dalla Delegazione Apostolica dell’Australasia, la cui giurisdizione coincideva con un territorio immenso, comprendente anche le Indie Orientali Olandesi. La Delegazione di Sidney, in effetti, può essere considerato il precursore di quella di Batavia, che assumerà la rappresentanza della colonia olandese; a partire dal 1924, poi, si tengono degli incontri in cui si discute l’opportunità di creare la Delegazione Apostolica nelle Indie Orientali Olandesi.
Un incontro decisivo, in questo senso, si è svolto a Girisonta (Giava Centrale, presso Semarang), nel settembre del 1934, a cui presero parte 5 Vicari Apostolici, 6 Prefetti Apostolici, 7 Superiori Maggiori (degli Ordini Religiosi), il rappresentante del Vicario Apostolico presso Pontianak, e due esponenti del Comitato Centrale Missionario. In tale occasione, il Delegato Apostolico di Sidney invia una lettera per richiedere la creazione di una Delegazione Apostolica presso Batavia; gli Alti Prelati delle Indie Orientali, tuttavia, respinsero il progetto, ritenendo sufficienti le strutture allora esistenti.
Nel 1934, i rapporti tra la Santa Sede e le Indie Orientali Olandesi erano regolati dal Vicariato Apostolico di Batavia che interagiva con il Governatore Generale; inoltre, la Nunziatura Apostolica dell’Aia (Paesi Bassi) interagiva con il Ministro degli Affari Coloniali Olandese. Anche nel 1946, poi, la proposta di una Delegazione Apostolica delle Indie Orientali venne respinta dagli ordinari locali; questa serie di incontri e di proposte, tuttavia, non è stata inutile, ma ha preparato le condizioni per la creazione di una rappresentanza diplomatica formale nella colonia olandese.
La Delegazione Apostolica delle Indie Orientali – Le Premesse
Nel 1947 viene inaugurata la rappresentanza diplomatica ufficiale, con l’apertura della Delegazione Apostolica di Batavia; a questo risultato hanno contribuito gli eventi che si sono succeduti tra il 1939, in cui si tiene un’altra riunione infruttuosa e il 1947. Si tratta di un periodo segnato da eventi cruciali per le Indie Orientali, che nel 1942 viene occupata dalle forze giapponesi; dopo la sconfitta del Giappone, Soekarno, uno dei principali leaders nazionalisti, dichiara l’indipendenza dell’Indonesia, e pone la capitale a Jogyakarta.
Soekarno, effettivamente, si era opposto alle richieste di dichiarare l’indipendenza prima che il Giappone fosse stato sconfitto; dal 17 agosto del 1945 al 27 dicembre del 1949 si combatte la cosiddetta Guerra di Indipendenza, che termina con il riconoscimento formale dell’Indonesia come Repubblica indipendente, fatta eccezione per Papua Occidentale, che resterà una colonia olandese fino al 1962, e diventerà parte dell’Indonesia nel 1963, dopo un anno di amministrazione delle Nazioni Unite e un referendum di annessione che solleva qualche perplessità.
La dichiarazione di guerra al Giappone da parte di Paesi Bassi avviene l’8 dicembre del 1941, seguita da una rapida invasione della colonia l’anno successivo; in questo modo, inizia la politica dell’internamento nei campi di prigionia da parte delle forze occupanti, che riguarda anche i Vicari e i Prefetti Apostolici. Monsignor Willekens, il gesuita e Vicario Apostolico di Batavia, tuttavia, conserva la propria libertà, in quanto si presenta ai giapponesi come rappresentante ufficiale del Pontefice Romano. Il medesimo trattamento di favore viene poi riservato anche ai Vicari Apostolici di Semarang, retto da Mons. Soegijapranata, e quello delle Isole della Piccola Sonda, guidato dal Verbita Mons. Stevens.
Ciò nonostante, le forze occupanti chiudono diverse infrastrutture vitali, come scuole, ospedali e chiese, a cui seguono anche delle sommarie condanne a morte, come quella del Vicario Apostolico della Nuova Guinea Olandese (la futura Papua Ovest). L’assistenza alle comunità cattoliche nei territori occupati viene assicurata da un accordo con le forze giapponesi, che permettono l’arrivo nella colonia di due vescovi e diversi sacerdoti giapponesi.
Il periodo dell’occupazione nipponica segnano un periodo difficile per la Chiesa Cattolica nell’attuale Indonesia; non sorprende, dunque, che nel 1945, al termine dell’occupazione giapponese, la situazione non tornò ad essere quella precedente all’invasione nipponica. Fino al 1949, del resto, si combatte una guerra molto aspra per l’indipendenza dell’Indonesia, che si conclude con un Trattato formale concesso dai Paesi Bassi. In questi anni tumultuosi si colloca il processo decisivo che porterà alla formazione della Delegazione Apostolica di Batavia.
Le Fasi di Formazione della Delegazione Apostolica
La prima fase dell’erezione della Delegazione Apostolica di Batavia è costituita dalle proposte avanzate dagli ordinari (Vicari e Prefetti Apostolici) delle Indie Orientali Olandesi al governo dei Paesi Bassi; il 7 novembre del 1946 Padre Visser, che amministrava il Vicariato Apostolico di Purwokerto richiese alla Santa Sede la possibilità di nominare un delegato apostolico in Indonesia, allo scopo di preservare il lavoro svolto nei secoli precedenti nell’arcipelago.
Nello stesso periodo, Soekarno si era accordato con il governo olandese per il riconoscimento di una Repubblica Indonesiana indipendente a Giava e Sumatra; invece, la parte restante dell’arcipelago sarebbe stata amministrata direttamente dagli olandesi. Gli accordi di Lingajati (novembre 1946), in seguito affossati dal tentativo olandese di riconquistare i territori persi, prevedevano anche la formazione degli ‘Stati Uniti dell’Indonesia’, un’entità federale che comprendeva l’intero arcipelago, amministrato dalla Corona olandese. In uno scenario in cui si prospettava una pluralità di soggetti politici e statali, si comprende la decisione di avere un unico rappresentante diplomatico vaticano nell’arcipelago.
Le trattative con il governo olandese vengono condotte tra il Ministero dei Territori d’Oltremare e il Nunzio Apostolico presso l’Aja; l’obiettivo era quello di garantire l’indipendenza e la libertà della Chiesa Cattolica sia rispetto agli olandesi che al governo guidato da Sukarno. Il 13 giugno del 1947 la controparte olandese accetta l’erezione della Delegazione Apostolica, ma rifiuta la denominazione proposta, Insulinde, ritenendo più adeguato, invece, la denominazione di Indonesia.
Sul candidato che doveva ricoprire per la prima volta la posizione di Delegato Apostolico di Batavia, invece, non ci furono obiezioni del governo olandese; la scelta ricadde su Mons de Jonghe d’Ardoye, belga e missionario, con una rilevante esperienza come ordinario e come rappresentante diplomatico della Santa Sede. Si trattava di un vescovo dalle origini nobili, che divenne membro della Società Missioni Estere di Parigi nel 1905;

Sukarno, al centro, il Vicario Apostolico di Semarang, con Albertus Soegijapranata (a destra), e il Delegato Apostolico di Batavia, Georges-Marie de Jonghe d’Ardoye (a sinistra).
Verso la fine del 1910, d’Ardoye si imbarcò per andare a predicare in Cina, e in particolare nello Sichuan Occidentale; nel 1918 egli fondò un Collegio presso Kinglai, una serie di scuole cattoliche per la formazione di una comunità autoctona. Nel maggio del 1933 arrivò la nomina come Vicario Apostolico di Yunnanfu, e nel 1933 egli diventò vescovo titolare presso Amatunte di Cipro; nel mese di novembre, il neo-vescovo iniziò il suo ministero a Kunming, e nel 1939 fu scelto come delegato Apostolico dell’Iraq, a Baghdad. La sua vasta esperienza come diplomatico e ordinario gli valse la nomina a primo Delegato Apostolico di Batavia nel 1947.
Gli Inizi della Delegazione Apostolica di Batavia
Il primo delegato apostolico, Mons. D’Ardoye, rimase in carica per 8 anni, dopo essere stato scelto da Pio XII per ricoprire questa carica il 6 luglio del 1947; il 16 marzo del 1950, poi, venne creata l’Internunziatura Apostolica degli Stati Uniti dell’Indonesia. La Santa Sede, in effetti, fu uno dei primi governi a riconoscere ufficialmente l’Indonesia indipendente; durante il suo mandato, il Delegato Apostolico si adoperò per migliorare la situazione delle comunità cattoliche nell’arcipelago indonesiano.
La prima sede della neonata rappresentanza diplomatica veniva fissata (e rimarrà) al n. 18 di Koningsplein Oost (ridenominata Jalan Merdeka, via della libertà, dopo l’indipendenza); il 7 dicembre del 1947 il nuovo rappresentante diplomatico si rivolge alle autorità e a coloro che hanno partecipato alla cerimonia di inaugurazione in cinese, malese e olandese. Si tratta di una cerimonia dal valore elevato, che sancisce il passaggio da uno scenario coloniale ad una situazione di piena indipendenza per la Chiesa Indonesiana. Le restrizioni e i divieti imposti dalle autorità olandesi diventano un ricordo passato, mentre la nuova realtà è segnata dalla presenza in un Paese indipendente, e non più in una colonia.
La promozione ad Internunziatura, poi, sottolinea questo passaggio, che viene seguito dall’erezione della Nunziatura Apostolica nel 1969; questa data segna il passaggio definitivo dall’era coloniale a quella moderna, dopo secoli di presenza mediante missioni, prefetti e vicari apostolici. Il riconoscimento della Repubblica Indonesiana nel 1950, in effetti, fu dettato dal desiderio di non perdere la rilevante posizione assunta dalla Chiesa Cattolica in un territorio in cui il cattolicesimo è sempre stata una minoranza, prima rispetto al Protestantesimo olandese e in seguito all’Islam sunnita.
Conclusioni
La storia delle relazioni diplomatiche tra le autorità vaticane e l’arcipelago indonesiano iniziano ufficialmente con la Delegazione Apostolica di Batavia, eretta nel 1947; questo risultato è stato preprarato da secoli di presenza dei cattolici mediante le Prefetture e i Vicariati Apostolici, e prima ancora dalle missioni e dalle prime comunità cattoliche.
Mediante una strategia efficace, la Santa Sede è riuscita a preservare e rafforzare la sua posizione in questi territori, nonostante le restrizioni delle autorità coloniali olandesi, prima, e una situazione convulsa in seguito agli eventi del Secondo Conflitto Mondiale, che ridisegnano la struttura del potere nell’arcipelago. L’Indonesia emerge come unioa nazione indipendente e la presenza di un unico interlocutore tra il governo Soekarno e la Santa Sede facilita le attività della Chiesa Cattolica, che non opera più in un contesto coloniale, ma in uno Stato indipendente.
Letture Consigliate
- A.G. Filippazzi. (2014). Gli inizi della Delegazione Apostolica “in Archipelago Indonesiano”, in De Leonardis, M., FEDE E DIPLOMAZIA, Le relazioni internazionali della Santa Sede nell’età contemporanea, Educatt, Milano.
- Riyanto, A. (2023). The Catholic Mission in Indonesia and Propaganda Fide-A Historical Overview. Hong Kong Journal of Catholic Studies, 14.
- Steenbrink, K. (2015). Catholics in independent Indonesia: 1945-2010. Brill.