- Origini, Formazione e Contesto Giovanile
- La Vocazione Riformata
- Teologia, Cultura e Impegno Sociale
- Impatto sul Calvinismo Indonesiano
- La Relazione con il Protestantesimo Riformato Olandese
- Conclusione
- Letture Consigliate
Nel variegato e complesso panorama religioso indonesiano, caratterizzato dal predominio islamico e da una molteplicità di confessioni cristiane, emerge nettamente la figura di Stephen Tong, come simbolo del calvinismo asiatico contemporaneo. La sua esperienza, le scelte istituzionali e l’impronta teologica che egli ha lasciato (e che continua a lasciare) costituiscono un interessante laboratorio per osservare la traduzione pratica e culturale del calvinismo in un contesto minoritario, pluralista e dinamicamente interconnesso con il mondo globale.
In the diverse and complex Indonesian religious landscape, characterized by Islamic dominance and a multitude of Christian denominations, the figure of Stephen Tong stands out clearly as a symbol of contemporary Asian Calvinism. His experience, institutional choices, and the theological imprint he left (and continues to leave) constitute an interesting laboratory for observing the practical and cultural translation of Calvinism in a minority, pluralistic context that is dynamically interconnected with the global world.
Origini, Formazione e Contesto Giovanile
Il Dottor Stephen Tong è nato il 22 marzo 1940 a Gulangyu, nella provincia cinese di Fujian, e si è trasferito in Indonesia quando era ancora giovane, a seguito dei moti della diaspora cinese; pertanto, egli ha avuto la possibilità di crescere in una condizione che coniugava la precarietà della vita di migrante con la necessità di radicarsi in una nuova società.
Per questa ragione, egli ha sviluppato una sensibilità acuta verso le dinamiche culturali e sociali della comunità di appartenenza; la perdita precoce del padre, poi, costituì un ulteriore elemento formativo, imponendo una precoce maturità e un senso di responsabilità che si rifletteranno, negli anni successivi, nell’intensità del suo impegno religioso e nella capacità di organizzare istituzioni complesse.

In tale contesto, egli intraprese un percorso di formazione teologica presso il Seminario Biblico Asia Tenggara (SAAT) di Malang, approfondendo non solamente le conoscenze dottrinali tradizionali ma anche la filosofia e le discipline umanistiche. In questo modo, egli sviluppò immediatamente una concezione della teologia come strumento di comprensione integrale dell’essere umano e della società.
La Vocazione Riformata
La vocazione riformata di Tong si manifestò con chiarezza a partire da quando era giovane, segnando un percorso che coniugava il fervore missionario con l’attenzione alla formazione teologica. L’istituzione dei Seminari SPIK (Seminar Pembinaan Iman Kristen) può essere considerato uno dei primi tentativi organici di trasmettere i principi della teologia riformata a una platea ampia, che non si limitasse alla ristretta cerchia del clero protestante. Tong, al contrario, intendeva coinvolgere anche laici, studenti e leader comunitari desiderosi di comprendere e applicare il pensiero calvinista nella propria vita quotidiana.
La fondazione della Gereja Reformed Injili Indonesia (GRII), la Chiesa del Vangelo Riformato di Indonesia, rappresentò un momento cruciale, e sancì l’idea secondo cui la dottrina riformata non fosse solo un insieme di convinzioni teologiche astratte, ma soprattutto un modello per la costruzione di comunità ecclesiali coerenti, disciplinate e culturalmente radicate.
Nel sito web della GRII si può leggere,
Il GRII è stato fondato sulla base della Confessione di Fede Evangelica Riformata con l’obiettivo di istituire una chiesa basata sulla teologia riformata, con un pulpito che tenga sermoni espositivi e una congregazione impegnata a predicare il Vangelo.
Il reverendo, dunque, partì da un nucleo teologico chiaro, che in seguito cercò di applicare con coerenza nelle sue opere missionarie e culturali in Indonesia. Egli mostrò, in effetti, una notevole capacità di interagire con la società circostante pur mantenendo salda la propria identità confessionale.
Teologia, Cultura e Impegno Sociale
L’originalità del ministero di Stephen Tong risiede soprattutto nella capacità di intrecciare la teologia riformata con l’education (che non si limita alla semplice istruzione), la cultura e l’arte; la fede, dunque, viene concepita come agente trasformativo della società, e non come un insieme di precetti astratti.
Al centro della sua proposta teologica vi è la convinzione della sovranità assoluta di Dio e della centralità della Scrittura, intese non come concetti dogmatici da contemplare isolatamente, ma come strumenti per orientare la vita dei credenti, per formare la leadership ecclesiale e per costruire istituzioni capaci di influenzare positivamente la società.
Tale approccio trova espressione concreta nelle numerose istituzioni culturali ed educative fondate o supportate da Tong, tra cui la Jakarta Oratorio Society, la Messiah Cathedral, un imponente edificio che segue il modello delle mega churches statunitense. In effetti, non si tratta solamente di un luogo di culto, ma di un vero e proprio centro culturale, che alle esigenze del culto riformato abbina attività rivolte a clero e credenti di ogni età.

Tong, poi, è anche fondatore o ispiratore di scuole cristiane e i seminari, oltre che di gallerie e spazi culturali, luoghi concepiti come ambiti in cui la fede e la cultura possano dialogare e arricchirsi reciprocamente. Parallelamente, il ministero missionale di Tong, attraverso l’organizzazione Stephen Tong Evangelistic Ministries International (STEMI), ha permesso di proiettare il calvinismo indonesiano oltre i confini nazionali. Si è dunque sviluppata una rete internazionale che raggiunge comunità in Australia, Stati Uniti, Cina e altri paesi asiatici, secondo n modello di evangelismo profondamente radicato nella teologia riformata, e, allo stesso tempo, aperto alla complessità globale.
Impatto sul Calvinismo Indonesiano
L’influenza di Tong sul calvinismo indonesiano si manifesta a diversi livelli, a partire da quello istituzionale; da questo punto di vista, la GRII ha creato una struttura organizzativa capace di formare nuove generazioni di pastori e leader con una formazione teologica solida. La Chiesa Riformata Indonesiana, dunque, ha dato un significativo contributo, sia qualitativo che quantitativo ad una comunità che, seppure minoritaria, esercita un ruolo significativo nel dibattito pubblico e nella vita culturale.
A livello culturale, poi, la promozione della musica, dell’arte e di un concetto globale di educazione, riflette l’idea che la fede riformata possa e debba incidere nella società e nel tessuto civico, evitando l’isolamento e la marginalizzazione. Dal punto di vista sociale, Tong ha aperto spazi di riflessione sul pluralismo, la cittadinanza e la relazione tra religione e politica, mostrando come una teologia confessionale possa dialogare costruttivamente con contesti multi‑religiosi e complessi.
Fondamentale, a tale proposito, risulta la rivista scientifica da lui fondata, Societas Dei, la cui missione viene esplicitata nel sito web;
The Societas Dei: Jurnal Agama dan Masyarakat is a scientific journal with a Reformed perspective that discusses the interaction between religion and society, particularly in Indonesia’s multi-religious society. The journal aims to develop knowledge that can be a scientific information source for the stakeholders in the research field and government to contribute to religious and social life in Indonesia. The journal is expected to establish and organise an ecosystem of life that reflects God’s government wherein justice, truth, prosperity, and beauty become necessary.
La Societas Dei: Jurnal Agama dan Masyarakat è una rivista scientifica con una prospettiva riformata che discute l’interazione tra religione e società, in particolare nella società multireligiosa dell’Indonesia. La rivista mira a sviluppare conoscenze che possano essere una fonte di informazioni scientifiche per gli stakeholder nel campo della ricerca e per il governo, contribuendo alla vita religiosa e sociale in Indonesia. La rivista si propone di stabilire e organizzare un ecosistema di vita che rifletta il governo di Dio, in cui giustizia, verità, prosperità e bellezza diventino necessarie.

Si tratta dunque di un punto di riferimento non solamente per i protestanti riformati (calvinisti) ma per il mondo accademico in generale, e costituisce uno strumento di dialogo e crescita culturale che si estende ben oltre la GRII.
Before this journal was published, the Reformed Center for Religion and Society (RCRS) had published studies in the form of essays, books, and popular science articles. Some of the writings of RCRS researchers were published by external and internal publishers managed by RCRS.
In its development, RCRS considers the needs of the academic world, especially those related to religion and society. In 2014, RCRS gave birth to a journal that accommodates research results that explore the role of religion and belief in the lives of diverse Indonesian society.
Societas Dei was finally chosen as the journal’s name because it embodies RCRS’s vision and mission. Societas and Dei are rooted in Latin, meaning society and God, respectively. The combination of these two words is expected to underlie the spirit of each published article so that it can build and organize an ecosystem of life that reflects the government of God, namely the presence of justice, truth, peace, welfare, prosperity, goodness, and beauty.
Prima della pubblicazione di questa rivista, il Centro Riformato per la Religione e la Società (RCRS) aveva pubblicato studi sotto forma di saggi, libri e articoli di divulgazione scientifica. Alcuni degli scritti dei ricercatori del RCRS sono stati pubblicati da editori esterni e interni gestiti dal RCRS.
Nel suo sviluppo, il RCRS considera le esigenze del mondo accademico, in particolare quelle relative alla religione e alla società. Nel 2014, RCRS ha dato vita a una rivista che accoglie i risultati di ricerche che esplorano il ruolo della religione e del credo (riformato, ndr) nella vita della società indonesiana pluralista.
Societas Dei è stato finalmente scelto come nome della rivista perché incarna la visione e la missione di RCRS. Societas e Dei derivano dal latino, significando rispettivamente società e Dio. La combinazione di queste due parole dovrebbe essere alla base dello spirito di ogni articolo pubblicato, in modo che possa costruire e organizzare un ecosistema di vita che rifletta il governo di Dio, ovvero la presenza di giustizia, verità, pace, benessere, prosperità, bontà e bellezza.
(Dal sito web di Societas Dei, Journal History)
La rivista, del resto, è aperta al contributo di autori dal mondo intero, sia in inglese che in indonesiano, e si concentra su aspetti della teologia riformata e del rapporto con la società e con altre religioni.
La Relazione con il Protestantesimo Riformato Olandese
Una delle dimensioni che caratterizzano l’impegno di Tong è sicuramente il legame con la Chiesa Riformata Olandese, da cui essa storicamente deriva; anche se la predicazione è differente rispetto al periodo pre-indipendenza, si notano delle interessanti continuità, come dimostra una delle inziative recenti.
La Gerejia Reformed Injil Indonesia, in effetti, ha recentemente promosso lo studio del ‘Sinodo di Dordrecht’, l’evento che ha segnato, nel XVII secolo, un’evoluzione del protestantesimo calvinista rispetto ai doveri dello Stato verso la Chiesa Riformata.

Il titolo dell’evento ‘Focus Injil Kanon Dordrecht’, che si può tradurre come ‘Il Focus (la centralità) del Vangelo nei canoni di Dordrecht’, non è certamente casuale, ma collega direttamente la GRII all’esperienza riformata olandese. Pertanto, la Chiesa Riformata Indonesiana si pone in diretta linea di continuità con la sua ‘madre-patria’, i Paesi Bassi, e, dunque, anche con il periodo coloniale, ma senza riprendere, ovviamente, i toni imperialisti tipici di quell’esperienza.
L’azione missionaria attuale della GRII, dunque, si inserisce in una storia che parte dall’esperienza riformata olandese, passa per il periodo coloniale, e arriva ai giorni nostri, incarnata in un Paese indipendente a maggioranza islamica sunnita.
Conclusione
Stephen Tong rappresenta il volto del calvinismo indonesiano contemporaneo, e incarna la sintesi tra una rigorosa adesione teologica, la spinta missionaria, l’impegno culturale e la sensibilità verso le sfide sociali di un contesto pluralista. La sua opera dimostra come un cristianesimo minoritario, se sostenuto da istituzioni solide e da una visione integrale, coerente e olistica della fede possa non solo sopravvivere ma anche affermarsi come modello di presenza attiva e riflessiva nella società.
Con le istuzioni da lui create o che ha ispirato, Tong ha contribuito e continua a contribuire ad un modello di cittadinanza religiosa capace di dialogare con la diversità e di incidere positivamente sul tessuto culturale e civile. Da questo punto di vista, l’esperienza di Tong costituisce un caso emblematico per chiunque intenda comprendere le dinamiche contemporanee del cristianesimo riformato nel Sud‑Est asiatico, e offre interessanti spunti di riflessione.
Questa particolare esperienza, in effetti, interroga sia la teologia che la politica e la società nel suo insieme, e si estende ben oltre l’ambito ecclesiale o comunitario riformato; lo stile missionario di Tong, in definitiva coinvolge la cultura, il pluralismo e l’identità di un Paese che non è esclusivamente islamico, a differenza di quanto vorrebbe suggerire la narrativa dominante in Indonesia.
Letture Consigliate
- Lumintang, S. P. N. I. (2023). The Fading (Lost) Colour of Reformed Theology in Reformed Churches in Indonesia and the Urgency of Reformation in the 21st Century. Jurnal Ilmiah Religiosity Entity Humanity (JIREH), 7(1).
- Batlajery, A. M. L. (2019). The Views of Several Indonesian Reformed Theologians Regarding Ecumenicity. Societas Dei: Jurnal Agama dan Masyarakat, 4(1).
- Ginting, D. J. (2024). Pengajaran Teologi Reformasi Gereja Bagi Gereja di Indonesia. (L’insegnamento della teologia riformata nella Chiesa Indonsesiana). Jurnal Pendidikan Tambusai, 8(1), 6446–6456

