Abstract
Soeharto, il secondo Presidente dell’Indonesia, è nato e cresciuto in un contesto rurale, e non ha beneficiato dei vantaggi educativi della politica etica, inaugurata dal 1900; la sua carriera nel KNIL, prima, e nel PETA in seguito mostra chiaramente le sue doti militari, ma non una spiccata vocazione nazionalista. Anche se il suo contributo alla causa nazionalista appare indubbio, Soekarno (in un primo momento almeno) è stato più leale ai suoi uomini che ad una causa in particolare, e tale caratteristica lo rende un vero soldato.
Soeharto, the second President of Indonesia, was born and raised in a rural context, and did not benefit from the educational advantages of the ethical policy, inaugurated in 1900; his career in the KNIL, first, and in the PETA later clearly shows his military skills, but not a strong nationalist vocation. Even though his contribution to the nationalist cause seems undeniable, Soekarno (at least initially) was more loyal to his men than to any particular cause, and this characteristic makes him a true soldier.
Introduzione – Un Eroe Improbabile
Come noto, il generale Soeharto è diventato il secondo Presidente dell’Indonesia nel 1966, ma, fino all’inizio di ottobre del 1965, egli era conosciuto come un ufficiale capace, senza un particolare orientamento ideologico, fatta eccezione per la devozione verso i suoi soldati. La sua carriera era stata rapida ed era iniziata nel periodo coloniale, seguendo la storia dell’Indonesia moderna, caratterizzata dal nazionalismo, dal sentimento anti-coloniale, dal definitivo declino degli imperi europei, e dalle lotte nel secondo conflitto mondiale e nella rivoluzione indonesiana.
Soeharto, dunque, si è formato in un periodo cruciale non solamente per il suo Paese, ma anche per il resto del mondo; questa formazione, testimoniata dalla sua eccezionale cultura e conoscenza del mondo militare e culturale mondiale, avrà un ruolo fondamentale nella costruzione dell’ideologia del Orde Baru, la nuova era da lui inaugurata, che durerà per oltre tre decenni senza soluzione di continuità.
In un ‘daily brief’ (rapporto) della CIA, ora reso pubblico, si può leggere quanto segue sul generale Soeharto (4 novembre 1965),
The Army Chief of Staff, Suharto, is playing an increasingly important role in national affairs. A military source has informed the embassy that Suharto, and not Defense Minister Nasution, is issuing the army’s day-to-day orders and dealing directly with Sukarno. The embassy believes that Suharto may emerge as Indonesia’s “strong man.”
The same source reports that the army is attempting to avoid a frontal attack on Communist leaders. While limiting the Communists’ freedom of movement, the military is allowing Muslims and other groups to take the initiative in discrediting the Communists and demanding their punishment.
A similar indirect approach is being applied to Subandrio to minimize the risk of alienating Sukarno from the army. This tactic appears to be working; Subandrio may, in fact, lose his position in the top security command.
Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Suharto, sta assumendo un ruolo sempre più importante negli affari nazionali. Una fonte militare ha comunicato all’ambasciata che è Suharto, e non il Ministro della Difesa Nasution, a dare gli ordini quotidiani all’esercito e a rapportarsi direttamente con Sukarno. L’ambasciata ritiene che Suharto possa emergere come il “uomo forte” dell’Indonesia.
La stessa fonte riferisce che l’esercito sta cercando di evitare un attacco frontale contro i leader comunisti. Pur limitando la libertà di movimento dei comunisti, i militari stanno lasciando che i musulmani e altri gruppi prendano l’iniziativa nel screditare i comunisti e nel richiedere la loro punizione.
Una tattica indiretta simile viene utilizzata contro Subandrio, in modo da ridurre al minimo il rischio di alienare Sukarno dall’esercito. Al momento, sembra che questa strategia stia funzionando; Subandrio potrebbe effettivamente perdere il suo incarico nei vertici della sicurezza.
(CIA Daily Brief, 4 November 1965, p. 2)
Alla vigilia della sua presidenza, dunque, Soeharto era riconosciuto come un alto ufficiale capace di influenzare le sorti del suo Paese; il rapporto della CIA conferma che il futuro presidente aveva capacità riconosciute.
Soeharto – Un Vero Soldato
Soeharto era ed è rimasto un soldato per formazione e vocazione, ma non era un rivoluzionario, come lo era Ho Chi Minh del Vietnam, e nemmeno un conservatore patrizio come Lee Kuan Yew a Singapore; la sua posizione preminente la deve alle sue capacità, riconosciute dai suoi uomini. Il ruolo dell’esercito nella presa del potere, in effetti, è indubbio, al pari del ruolo svolto da Soeharto; il carattere e lo spirito del TNI, del resto, era dovuto, in larga parte, agli ideali ereditati dall’esercito di occupazione giapponese, presso cui si sono formati molti quadri dirigenti della nazione indipendente. I valori del nazionalismo, della gerarchia, dell’ordine, del militarismo e del nazionalismo verranno poi infusi (o confermati) dal regime dell’Ordine Nuovo ed avranno una durata che si estende ai nostri giorni.
Durante la rivoluzione indonesiana, la sua visione delle forze armate, e della futura nazione, è stata imperniata sulla diffidenza verso le autorità civili e una chiara opposizione contro il comunismo; si tratta di una visione tipica del periodo bellico anche in altre nazioni, che però in Indonesia continuerà ad essere dominante. Del resto, la preferenza per un governo militare è stata determinata anche dai primi anni dell’indipendenza, in cui la fragile democrazia parlamentare era letteralmente paralizzata dalle lotte tra i partiti e fazioni.
Le tensioni di questi anni (1945-1957) spingono l’esercito ad assumere un ruolo più pronunciato, ed il Presidente Soekarno pone fine alla breve esperienza della democrazia liberale; ha inizio il periodo della democrazia guidata, che conferma ed esalta lo spirito conservatore delle forze armate e dei suoi leaders. Il 24 febbraio del 1957 Soekarno pronuncia uno storico discorso, da cui emergono le linee programmatiche della Demokrasi Terpimpin, inaugurata nel 1959; da questo intervento, emergono almeno tre punti fondamentali.
1. Sistem Demokrasi Liberal secara Barat tidak sesuai dengan kepribadian Indonesia. Oleh karena itu, harus diganti dengan sistem Demokrasi Terpimpin.
2. Untuk melaksanakan Demokrasi Terpimpin, perlu dibentuk Kabinet Gotong Royong yang anggotanya terdiri atas partai dan organisasi berdasarkan perimbangan kekuatan yang ada di dalam masyarakat. Kabinet ini dikenal juga dengan istilah Kabinet Kaki Empat, karena terdiri dari empat parta besar pemenang Pemilu 1955, yakni Partai Nasional Indonesia (PNI), Majelis Syuro Muslimin Indonesia (Masyumi), Nahdlatul Ulama (NU), dan Partai Komunis Indonesia (PKI).
3. Pembentukan Dewan Nasional yang terdiri dari golongan fungsional dalam masyarakat dan militer. Tugas utama Dewan Nasional adalah mendampingi, membantu, memberi kewibawaan pada kabinet, dan menjadi jembatan antara pemerintah dengan masyarakat.
1. Il sistema di Democrazia Liberale occidentale non è conforme alla nazione indonesiana. Pertanto, deve essere sostituito con il sistema di Democrazia Guidata.
2. Per attuare la Democrazia Guidata, è necessario formare il Gabinetto della Collaborazione che sia composto da partiti e organizzazioni basati sull’equilibrio di potere presente nella società. Questo gabinetto è anche conosciuto come Gabinetto a Quattro Gambe, perché è composto da quattro grandi partiti vincitori delle elezioni del 1955, ovvero il Partito Nazionale Indonesiano (PNI), il Consiglio Consultivo Musulmano Indonesiano (Masyumi), Nahdlatul Ulama (NU) e il Partito Comunista Indonesiano (PKI).
3. La formazione del Consiglio Nazionale composto da gruppi funzionali nella società e nell’esercito. Il compito principale del Consiglio Nazionale è affiancare, assistere, conferire autorità al gabinetto e fungere da ponte tra il governo e la società.
(Konsepsi Presiden 1957, Demokrasi ala Soekarno yang Tuai Pro-Kontra, Concept of the President 1957, La democrazia secondo Soekarno, pro e contro, 20 Marzo 2024).
Nell’archivio nazionale inonesiano è conservata la testimonianza di questo evento, che si può visionare sotto,
La minaccia maggiore a questa visione, in effetti, era proprio la proposta del Partito Comunista Indonesiano, che godeva delle simpatie del Presidente Soekarno; lo spirito della Guerra Fredda, con la sua contrapposizione tra un occidente libero ed una sfera comunista da combattere si estende dunque anche alla Repubblica Indonesiana.
Nel 1952, Harry Truman, Presidente degli Stati Uniti d’America, delineava la sua visione anti-comunista, una visione che avrebbe caratterizzato il sentimento occidentale nel corso della guerra fredda, con qualche eccezione.
Of course, we have spent billions of dolIan to build up our defenses against communism; we have created an alliance of the free nations against communism; we arc helping them to arm against communism; we have met and halted communism in Greece and Turkey, in Berlin and Austria, in Italy and Iran, and the most important of all, in Korea. We have fought communism abroad. We have fought communism at home. We have an FBI and a Central program keeps Communists out of Government.
Ovviamente, abbiamo speso miliardi di dollari per costruire le nostre difese contro il comunismo; abbiamo creato un’alleanza delle nazioni libere contro il comunismo; li stiamo aiutando ad armarsi contro il comunismo; abbiamo incontrato e fermato il comunismo in Grecia e Turchia, a Berlino e in Austria, in Italia e in Iran, e soprattutto in Corea. Abbiamo combattuto il comunismo all’estero. Abbiamo combattuto il comunismo in patria. Abbiamo un FBI e un programma centrale che tiene i comunisti fuori dal governo.
(Harry Truman, Discorso, 29 marzo 1962)
Da questo punto di vista, Soekarno appare allineato con l’Occidente, e questa affinità ideologica condizionerà in maniera significativa la sua azione e ideologia come Presidente, specialmente in ambito economico.
Rivalità e Tensioni
Nel periodo in esame nacque dunque una sostanziale rivalità tra l’esercito indonesiano e il Partai Komunis Indonesia, che fu dovuta ad un conflitto interno, alimentato da un clima internazionale sfavorevole al comunismo ed ai regimi che nel mondo intero si ispiravano a questa ideologia. Per questa ragione, l’esercito cercava di coltivare legami con gli Stati Uniti d’America, la principale potenza controrivoluzionaria del mondo. Il Partito Comunista Indonesiano, invece, era legato alla Repubblica Popolare Cinese, che rappresentava la potenza comunista, insieme all’Unione Sovietica, simbolo del comunismo e delle ‘rivoluzioni proletarie’.
Queste tensioni interne culminarono con gli episodi legati al Gerakan 30 September, il Movimento del Trenta Settembre, che pose fine al precario equilibrio politico dell’Indonesia; a questo punto, sia l’esercito che il PKI erano convinti che l’avversario stesse per conquistare il potere, e porre il Paese nella sfera di influenza liberale o comunista.
Un Inizio Difficile
Suharto è nato (1921) in un’era in cui, grazie alla ‘politica etica’, una classe privilegiata di indonesiani ha potuto accedere ad un sistema educativo moderno e caratterizzato da una elevata qualità; Soeharto, tuttavia, non faceva parte di questa classe di privilegiati. Il suo villaggio natale di Kemusuk si trovava nelle fertili pianure di riso a Giava Centrale, sei miglia a ovest della città di Yogyakarta; fu in questo ambiente rurale che si svolse la sua infanzia. Anche se il villaggio dove nacque fu interessato dalle trasformazioni che stavano avvenendo a Giava, gli echi ideologici non lo raggiunsero in questa fase.
A causa della malattia della madre, egli venne affidato ad un parente, e Soeharto ebbe modo di cambiare famiglia diverse volte prima di raggiungere la maggiore età; il padre, invece, era uno dei funzionari di medio livello del villaggio, e il bambino venne mandato a vivere a casa di uno dei parenti. La sua educazione, dunque, si svolse mediante le reti tradizionali del villaggio dove era nato, e non certamente in una scuola moderna situata in una città giavanese.

Il giovane Suharto intraprese presto la carriera militare, in quanto la sua famiglia non poteva permettersi di farlo studiare; per questa ragione, al compimento del diciottesimo anno, il padre gli intimò la necessità di trovare un impiego. Il suo primo lavoro fu presso una banca locale, in cui svolse la mansione di impiegato, ma dopo un anno egli chiese di potersi unire all’Esercito Reale delle Indie Orientali, noto come ‘KNIL’, o ‘Koninklijk Nederlandsch-Indisch Leger’.
Anche se diversi decenni più tardi Soeharto dichiarò di essersi unito al KNIL per prendere parte alla lotta per l’indipendenza dell’Indonesia, tale affermazione appare decisamente sospetta. In effetti, quando Soeharto diventò membro dell’esercito coloniale, il nazionalismo indonesiano era già sviluppato, e le sue differenti anime erano già note, ovvero nazionalisti, comunisti e islamisti. Soeharto, tuttavia, non aderì a nessuna di queste correnti, e la sua decisione di lavorare per l’esercito della colonia sembra essere dettato dal desiderio di trovare un impiego che potesse appagare il suo desiderio di avventura. La vita itinerante del soldato, del resto, appare decisamente coerente con la sua infanzia peripatetica, come osservato in precedenza.
Una Rapida Carriera
Soeharto su unì al KNIL nel maggio del 1940, due settimane dopo la resa dei Paesi Bassi alla Germania di Hitler; la sua carriera prese uno slancio fondamentale, e, del resto, l’esercito coloniale aveva estremamente bisogno di nuove leve per rinforzare i suoi ranghi. Due anni dopo, Soeharto era già diventato sergente, una posizione che una persona non privilegiata riusciva difficilmente a ricoprire; in altre parole, egli dimostrò immediatamente il suo talento militare, che sarebbe poi stato riconosciuto sia in patria che all’estero.
Soeharto, tuttavia, non mostrò lealtà agli olandesi, e la sua uniforme venne presto abbandonata a favore dei nuovi occupanti giapponesi; anche in questo caso, non si trattò di una scelta ideologica, ma della ricerca di una stabile occupazione con la nuova amministrazione. Inizialmente, egli si unì alle forze di polizia ed in seguito al PETA, le Forza di Difesa della Patria, create dai giapponesi nel mese di ottobre del 1943.
Peta divenne la principale fonte di ispirazione dell’esercito indonesiano, ed i giovani soldati assorbirono presto gli ideali del militarismo giapponese, che poneva una particolare enfasi sulla disciplina e sul semangat (spirito combattivo). L’addestramento giapponese ha anche rilanciato i valori militari tradizionali giavanesi, che si potevano facilmente idenficare nel ksatria (guerriero di élite) e nel jago (una sorta di campione del popolo), due figure e simboli fondamentali dell’identità giavanese.
Si tratta delle fondamenta ideologiche che hanno permeato e permeano tuttora la filosofia delle forze armate indonesiane, e che sono alla base delle strategie usate nel corso della rivoluzione indonesiana per ottenere l’indipendenza del Paese. Si pensi, in questo senso, alla strategia della difesa totale, che sarà poi elaborata da Nasution ed elevata da Soekarno come fulcro della resistenza indonesiana tra il 1945 ed il 1949. Anzi, il generale Nasution concepì tale strategia non solamente come strumento militare, ma anche civile, estendendo il concetto originario.
Soeharto – Una Figura Emergente
In tale contesto, Suharto si guadagnò una reputazione di persona competente, una qualità riconosciuta sia dai suoi superiori giapponesi che dai compagni indonesiani; non sorprende, dunque, che egli ascese rapidamente i ranghi del PETA, grazie al suo spirito di sacrificio. In effetti, gli abusi dell’amministratione giapponese causarono un significativo malcontento, inasprito dal peggioramento delle condizioni socio-economiche a Giava e dalle ripetute dell’esercito nipponico nel Pacifico. Le conseguenze di tale situazione non tardarono a manifestarsi, e nel febbraio del 1945 un distaccamento del PETA decise di ribellarsi a Blitar, a Giava Orientale.
Lo stesso Soeharto, del resto, ricorda che,
Pengalaman-pengalaman di PETA menumbuhkan keyakinan dalam
hati saya bahwa tindak-tanduk kebanyakan opsir Jepang tidak bisa
kami setujui. Tumbuh keinginan saya untuk melawan mereka yang
menyakiti hati kamu itu.
Le mie esperienze nel PETA mi hanno convinto che il comportamento della maggior parte degli ufficiali giapponesi non sia accettabile. Crebbe in me il desiderio di combattere contro coloro che ci avevano danneggiato.
Soeharto, Pikiran, Ucapan, dan Tindakan Saya: Otobiografi Seperti Dipaparkan kepada
G. Dwipayana dan Ramadan K.H. (Pensieri, Parole e Azioni: Autobiografia Come Raccontata a G. Dwipayana e Ramadan K.H.), Jakarta: Citra Lamtoro Gung Persada, 1989), p. 25.
Soeharto, tuttavia, fu scelto proprio per ricostruire il battaglione PETA che si era ribellato a Blitar, e svolse questo compito mentre gli americani lanciavano le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki nell’agosto del 1945, a pochi mesi di distanza dalla fine del Secondo Conflitto Mondiale.
Conclusioni
La figura di Soeharto è quella di un soldato che non mostra attaccamento, almeno inizialmente, per una particolare ideologia, quanto piuttosto il desiderio di servire in divisa; la sua ascesa, del resto, non è stata dovuta ad un privilegio di nascita, ma alle sue competenze militari, che gli furono riconosciute sia in patria che all’estero. Per questa ragione, Soeharto non può essere definito un rivoluzionario per vocazione, ma per opportunità; a differenza di altri leaders, come Soekarno e Soedirman, egli non mostrò una chiara matrice ideologica, anche se non si può affermare che egli fosse insensibile alla causa dell’indipendenza.
Letture Consigliate
- Fibiger, M. (2023). Suharto’s Cold War: Indonesia, Southeast Asia, and the World. Oxford University Press.
- Shiraishi, T. (Ed.). (2018). Approaching Suharto’s Indonesia from the margins (Vol. 4). Cornell University Press.
- Sato, S. (2010). Gatot Mangkupraja, PET A, and the origins of the Indonesian National Army. Bijdragen tot de taal-, land-en volkenkunde/Journal of the Humanities and Social Sciences of Southeast Asia, 166(2-3), 189-217.