Abstract
Hizbut Tahrir Indonesia costituisce una seria minaccia per la stabilità politica e sociale dell’Indonesia, ma anche del Sud Est asiatico, in quanto tale organizzazione (Hizbut Tahrir) è presente a livello globale, e si configura come una vera e propria rete radicale e terroristica organizzata. Le idee del fondatore di Hizbut Tahrir, Taqyuddin an Nabhani, si sono dunque diffuse nel mondo intero, e hanno ispirato la formazione di partiti e organizzazioni che propagandano il califfato e la presunta necessità di dotarsi di uno Stato Islamico, e non secolare.
Lo scioglimento di Hizbut Tahrir Indonesia, nel luglio del 2017, è stato deciso dal governo Jokowi a ragione della predicazione contraria alla Costituzione del 1945, ed in particolare della Pancasila e dei valori democratici che vengono negati da HTI ed etichettati come miscredenza da combattere. Ciò nonostante, HTI continua a svolgere le sue attività, seppure in maniera limitata, sotto altri nomi o in forma anonima.
Introduzione
Hizbut Tahrir è un’organizzazione che si presenta come una sorta di partito politico, o comunque di organizzazione sociale il cui scopo è la restaurazione del califfato islamico; tale progetto viene portato avanti mediante una propaganda incessante che si avvale anche di una serie delle moderne tecnologie ICT.
E’ la stessa organizzazione a definire il suo scopo, nei seguenti termini,
Its purpose was to revive the Islamic Ummah from the severe decline that it had reached, and to liberate it from the thoughts, systems and laws of Kufr, as well as the domination and influence of the Kufr states. It also aims to restore the Islamic Khilafah (Caliphate) State so that the ruling by what Allah (swt) revealed returns.
Il suo scopo era quello di risvegliare l’Ummah islamica dal grave declino che aveva raggiunto e di liberarla dai pensieri, dai sistemi e dalle leggi del Kufr, così come dalla dominazione e dall’influenza degli stati di Kufr. Ha anche come obiettivo restaurare lo Stato Islamico di Jilafah (Califfato) affinché il governo secondo ciò che Allah (swt) ha rivelato ritorni.
(dal sito web ufficiale di Hizbut Tahrir)
Hizbut Tahrir, dunque, concepisce la sua missione come un mandato divino, sanzionato dal Corano e dai libri sacri dell’Islam; si tratta di una posizione comune ai gruppi radicali e/o terroristici, che giustificano le loro azioni in base ad un’interpretazione mal intesa della religione e del suo ruolo nella società. La particolarità di HT, tuttavia, consiste nella sua ramificazione globale, che le permette di essere attiva sia in Occidente che in Oriente.
Una delle branche attive, sebbene ufficialmente chiusa dal governo nel luglio del 2017, è Hizbut Tahrir Indonesia, di cui si è già discusso su questa rivista digitale; secondo il portavoce dell’organizzazione,
Dengan menerbitkan Perppu saja, pemerintah sudah melakukan kesewenang-wenangan, dan sekarang mereka juga mencabut SK badan hukum HTI tanpa alasan jelas, ini merupakan double kesewenang-wenangan pemerintah
Con la sola pubblicazione del Perppu (decreto legge sulle organizzazioni di massa indonesiane), il governo ha già esercitato l’arbitrarietà, e ora stanno anche revocando il certificato di registrazione legale dell’HTI senza una chiara motivazione, questo rappresenta un doppio atto arbitrario del governo.
(Dichiarazioni di Ismail Yusanto a Republika, 19 luglio 2017, Yulianto, Sulistya, Dibubarkan, Jubir HTI: Pemerintah Melanggar Aturan Sendiri (Sciolto, Portavoce HTI: Il governo viola le proprie regole), Republika, 19 luglio 2017).
Il sito di HTI risulta raggiungibile, dall’Indonesia con il VPN, ma non è aggiornato, e le pubblicazioni si fermano al 2022; ciò nondimeno, i ricercatori hanno a disposizione materiale interessante per valutare le tendenze della branca indonesiana di Hizut Tahrir.
Il fondatore di Hizbut Tahrir – Taqiyuddin an Nabhani
Il fondatore di Hizbut Tahrir è stato Taqiyuddin an Nabhani, un sapiente islamico nato nel 1909 a Ijzim, Haifa, nell’attuale Stato di Israele, per poi formarsi presso l’Università di Al Azhar al Cairo; tra le sue opere più note si ricordano, Nidham al Islam, ovvero Il Sistema dell’Islam, e Rislatu al Arab, il Messaggio agli Arabi, che delineano la sua visione per uno Stato e una società islamica.
A questa figura viene dedicato un articolo sul sito indonesiano di HT, in cui viene descritto nei seguenti termini,
Allah SWT telah menganugerahkan kepada umat Islam seseorang untuk memperbaharui agamanya, setelah umat dirundung oleh perpecahan, kemalangan, serta hilangnya identitas intelektual dan budaya setelah negara Islam dihancurkan dan sistem khilafah dihapuskan. Kemudian merupakan anugerah dan nikmat yang besar juga ketika Allah SWT berkehendak untuk membimbing al-‘Allāmah asy-Syeikh Taqiyuddin an-Nabhani rahimahullah, sehingga dapat memahami realitas umat dengan cara yang paling akurat, serta yang paling cermat melihat jalan kebangkitan dan cara mewujudkannya.
Allah SWT ha concesso alla comunità musulmana una persona per rinnovare la sua religione, dopo che la comunità è stata colpita dalla divisione, dalla sventura e dalla perdita dell’identità intellettuale e culturale dopo la distruzione dello stato islamico e l’abolizione del sistema califfale. Poi, è anche una grande benedizione e grazia quando Allah SWT ha voluto guidare al-‘Allāmah asy-Syeikh Taqiyuddin an-Nabhani rahimahullah, affinché potesse comprendere la realtà della comunità con il modo più accurato e osservare con la massima attenzione il cammino della rinascita e il modo per realizzarlo.
(dal sito web di HTI)
Taqyuddin, dunque, viene inteso come un rinnovatore dell’Islam, e come colui che a cui è stata concessa l’autorità e la conoscenza per guidare la comunità islamica; di conseguenza, secondo questa visione, HT viene stabilito come guida e rinnovatore dell’Islam dopo la perdita del califfato e la successiva nascita degli Stati secolari. Si tratta, anche in questo caso, di un modello diffuso tra i gruppi terroristici e radicali, che giustificano le loro azioni e pensieri con un supposto diritto/dovere dei musulmani di ricostruire un’unità politica e culturale.
Hizbut Tahrir Indonesia è stata fondata nel 1983 da Abdurrahman al Baghdadi, un predicatore e attivista di Hizbut Tahrir con sede in Australia; inizialmente, Abdurrahman ha insegnato la sua visione dell’Islam in diverse università indonesiane, e HTI è diventata uno dei movimenti con un numero considerevole di membri che ancora supportano la disciolta organizzazione.
Un Partito Islamico
Hizbut Tahrir Indonesia è nato come un partito islamico, e tale si presenta ancora oggi, ovvero un’organizzazione che ha come ideologia una chiara e distinta visione dell’Islam, visione che cerca di realizzare mediante varie forme di ‘resistenza’ alla supposta influenza occidentale, come la coooperazione con movimenti radicali, rivoluzionari e terroristici nel mondo intero.
La decisione con cui il governo indonesiano ha sciolto HTI, di conseguenza, appare legittima e necessaria per preservare il sistema democratico ed i suoi valori, posti a fondamento della Repubblica indonesiana dai suoi padri fondatori e sanciti dalla Costituzione repubblicana del 1945. La presenza di gruppi radicali come HTI, evidentemente, è una minaccia diretta (e purtroppo ancora attuale) all’ordinamento democratico dell’Indonesia, considerato una combinazione di rinnegamento, incredulità e politeismo/eresia (taghut). In questo senso, le istituzioni democratiche, al pari delle elezioni, vengono considerate da HTI come conseguenze derivanti dall’influenza degli ‘infedeli’, oltre che dell’occidente. Per questo motivo, secondo questa visione, si deve combattere contro coloro che sostengono il sistema democratico, arrivando alla loro eliminazione fisica.
Si tratta di un’ideologia che ammette e giustifica l’uso della violenza estrema per raggiungere gli obiettivi del gruppo, come attacchi suicidi, massacri ed atti di violenza in generale, in quanto HTI si ritiene la sola organizzazione islamica dotata di una ‘vera guida’, al contrario di quanto avviene per gli ‘altri’, in cui sono anche inclusi salafi del passato che non sono allineati con la visione di Hizbut Tahrir.
Questa ideologia estremista si è diffusa, in una certa misura, all’interno di una alcuni luoghi di culto, nei campus / università e nelle scuole religiose; in questo modo, il radicalismo è penetrato ampiamente in Indonesia. Tale situazione, evidentemente, si configura come una minaccia diretta e preoccupante per l’assetto democratico della società indonesiana, retto dalla Pancasila; a rischio, inoltre, è anche l’unità della Repubblica indonesiana.
La propaganda di HT, del resto, segue un modello a tre fasi,
- La formazione e di creazione di dirigenti intermedi, allo scopo di formare (dis)educatori che credono nelle idee e nei metodi di Hizbut Tahrir.
- L’interazione con la comunità islamica generale, allo scopo di far adottare alla Ummah la visione di HT.
- L’accettazione del potere, per implementare l’Islam nella sua interezza e portare il messaggio dell’Islam in tutto il mondo.
Hizbut Tahrir Indonesia – Scioglimento e Resilienza
Lo scioglimento di HTI nel luglio del 2017 non ha comportato, a differenza di quanto accaduto in altri Paesi (e.g. Egitto), una repressione sistematica dei suoi membri, che non sono stati arrestati o perseguitati in massa.. In effetti, le attività di HTI sono proseguite, sebbene in maniera clandestina, e tale strategia, ha permesso a HTI di resistere e di esistere, mediante numerose pubblicazioni su blog e social media, incluso YouTube. Anche le riviste precedentemente prodotte continuavano a essere distribuite regolarmente, anche se con nomi differenti; le tematiche discusse, del resto, risultano ampie e coprono aree molto ampie ed importanti, come la vita adolescenziale, la politica nazionale, e lo status della comunità musulmana da un punto di vista islamista. HTI ha inoltre ripreso i suoi sforzi di reclutamento, attraverso diverse istituzioni informali e gruppi sociali, in particolare quelli giovanili, mentre le attività ‘faccia a faccia’ sono state svolte discretamente in ambienti privati.
Lo scioglimento dell’HTI e la resilienza mostrata dal gruppo islamista indicano un cambiamento nella relazione tra lo Stato, la politica e l’Islam nello scenario democratico indonesiano contemporaneo; dall’era della Reformasi, si è trattato del primo caso in cui il governo ha deciso di sciogliere e bandire un’organizzazione islamista. Inoltre, il caso indonesiano appare particolarmente interessante a ragione della trasformazione della struttura politica strettamente associata all’ascesa dell’Islam conservatore e alle contese elettorali dal 2014 al 2019.
Sembra interessante osservare, da questo punto di vista, che HTI non è interessato, e nemmeno autorizzato a impegnarsi nella politica formale, comprese le elezioni; la sua ideologia, tuttavia, ha spinto il gruppo radicale ad adottare strategie per influenzare l’opinione pubblica, allo scopo di rendere più socialmente accettabili le idee sul califfato. Per questa ragione, essi scelgono spesso di sfruttare ed amplificare problematiche percepite come rilevanti da parte della comunità islamica indonesiana; in questo modo, HTI riesce ad infiltrarsi nel dibattito su questioni sociali, economiche e politiche, offrendo la prospettiva islamista del gruppo.
Per questa ragione, HTI ha preso parte, anche se non come forza principale, all’agenda di Aksi 212, e ha svolto un ruolo notevole nel raccogliere supporto, in particolare da Giava Occidentale; sui social media, sia i membri che i simpatizzanti di HTI hanno lanciato campagne aggressive e sistematiche contro il nemico dichiarato, Ahok, enfatizzando il rifiuto di riconoscere la legittimità di leaders non musulmani. Sebbene non direttamente affiliato con forze politiche di parte, gli sforzi di HTI hanno inavvertitamente avvantaggiato la coalizione Anies-Sandiaga. Le elezioni governatoriali di Giacarta del 2017, che Anies ha vinto contro il governatore uscente, Ahok, hanno suscitato notevoli preoccupazioni tra le élite pro-governative rispetto alla militanza e alle capacità di mobilitazione dell’HTI, temendo che potessero disturbare i loro interessi elettorali nelle elezioni generali del 2019.
La maggiore influenza di HTI nei contesti politici ha fornito al governo un motivo cruciale per prendere misure contro di loro; anche se HTI aveva operato relativamente indisturbata nell’era post-Suharto, non si può dire che il governo non avesse notato le potenziali minacce rappresentate da questo gruppo; in precedenza, tuttavia, non esistevano ragioni convincenti che potevano giustificare lo scioglimento dell’organizzazione. Invece, il coinvolgimento di HTI in proteste di massa, nel 2016-2017, sembra aver convinto il governo della necessità di agire rapidamente, sulla scorta di preoccupazioni per la sicurezza nazionale e la stabilità politica dell’Indoneisa. Un fattore importante per lo scioglimento di Hizbut Tahrir Indonesia, inoltre, è stato fornito dal fatto che 10 persone precedentemente affiliate a HTI, erano diventate membri di organizzazioni terroristiche.
Si trattava dell’indicatore che, sebbene HTI si presentasse come un gruppo non violento, era diventato un terreno fertile per il radicalismo, e poteva fornire risorse umane ai gruppi terroristici; le loro narrazioni settarie, intolleranti e anti-pluralistiche, poi, come il rifiuto dei ‘leader non musulmani’, non previsto dall’ordinamento giuridico, costituivano (e costituiscono tuttora) una significativa minaccia per la stabilità e l’unità nazionale.
La spinta per lo scioglimento di HTI provenne anche da Nadlatul Ulama, che dal 2007, si è apertamente opposta a questo gruppo islamista, e ha esortato il Majelis Ulama Indonesia, il Consiglio degli Ulema Indonesiani, a dichiarare ufficialmente il suo impegno per il nazionalismo come tratto definitivo della più grande organizzazione islamica di massa del Paese. Durante il mandato di Jokowi, quando l’influenza di NU nel governo era sostanziale, si intensificò anche la richiesta di sciogliere HTI. L’amministrazione di Jokowi ha sfruttato strategicamente la posizione di Nadlatul Ulama per contrastare l’opposizione del movimento 212. Non sorprende, dunque, che figure prominenti di NU, come il suo presidente Said Aqil Siroj, si siano espresse pubblicamente contro le narrazioni islamiste di HTI; per questa ragione, si è affermato che un leader non musulmano, ma competente, deve essere preferito ad un un leader musulmano incompetente e/o corrotto.
Altre contro-narrazioni mirate all’opposizione includevano, poi, la conferma della Pancasila, del nazionalismo e della tolleranza e del pluralismo, valori a cui si sono sempre opposti i membri e simpatizzanti di HTI. Questa strategia ha efficacemente dissipato la percezione che il governo Jokowi si opponesse all’Islam, ed è riuscita a marginalizzare ulteriormente le fazioni islamiste, presentandole come minacce divisive per il Paese.
In linea con le crescenti richieste da parte di NU e di altre organizzazioni nazionaliste, diverse agenzie governative che si occupavano di sicurezza hanno iniziato a pianificare misure per lo scioglimento di HTI.; il 19 luglio 2017, come noto, il governo indonesiano ha ufficialmente bandito l’organizzazione mediante l’emanazione del Regolamento Governativo in Sostituzione della Legge (Perppu) n. 2 del 2017 riguardante le Organizzazioni di Massa. Hizbut Tahrir Indonesia, legalmente rappresentata da Khozinudin, ha portato il caso al Tribunale Amministrativo, il PTUN, sostenendo che lo scioglimento fosse illegale, in quanto eludeva i processi giudiziari. Il 7 maggio 2018, tuttavia, il PTUN ha respinto il ricorso presentato da HTI, sostenendo che la decisione del governo era basata sulle dottrine contrarie alla Pancasila dell’organizzazione, oltre che sui potenziali disordini sociali che ne potevano derivare. Di conseguenza, HTI ha continuato (e continua ad operare) in molte regioni e province con altri nomi o senza identificazioni particolari.
Evidentemente, le attività e i movimenti di HTI non sono più liberi come in precedenza, in quanto esistono dei limiti precisi dettati dalle decisioni legali; i loro attivisti, inoltre, sono costantemente monitorati dagli attivisti di Nadlatul Ulama, specialmente nelle regioni. Quando si verifica un evento sospettato di essere organizzato da HTI, GP Ansor interviene rapidamente per scioglierlo, come è successo a Pasuruan, Giava Orientale, nel 2020. Molti membri o simpatizzanti, inoltre, rimangono in silenzio e nascondono la loro identità HTI per condurre una vita sociale normale; si tratta di un risultato coerente con il progetto delle agenzie governative, che hanno sciolto HTI per diminuire la diffusione pubblica delle loro narrazioni ideologiche, e consentire una vita politica nazionale meno tesa.
Conclusioni
Hizbut Tahrir Indonesia è un’organizzazione islamista fondata negli anni Ottanta, allo scopo di promuovere un’ideologia basata sul califfato e sulla necessità di dotarsi di uno Stato Islamico, al contrario di quanto prevede la Costituzione del 1945. A ragione della sua opposizione alla Pancasila ed ai valori democratici, HTI è stata ufficialmente sciolta dal governo nel 2017, ma le sue attività sono proseguite sotto altri nomi, oppure in forma anonima.
Si tratta di una strategia che ha permesso all’organizzazione islamista di continuare a svolgere, anche se in forma limitata, le sue attività; il governo, inoltre, è riuscito ad arrestare la diffusione delle idee di HTI a livello pubblico, e ha, allo stesso tempo, inviato un segnale molto chiaro ad organizzazioni che intendessero seguire la strada percorsa da HTI. La preservazione della fragile democrazia indonesiana, conquistata dopo decenni di lotte contro l’amministrazione coloniale olandese, richiede azioni decise e chiare contro coloro che intendono porre in discussione le sue fondamenta e valori democratici.
Letture Consigliate
- Herdiansah, A. G., Wahidin, D. T., & Saputra, A. (2023). Beyond disbandment of islamist organization: examining the adaptive resistance of Hizbut Tahrir Indonesia (HTI). Jurnal Wacana Politik, 8(2).
- Hilmy, M. (2011). Akar-Akar Transnasionalisme Islam Hizbut Tahrir Indonesia (HTI). (Le Radici del Transnazionalismo Islamico di Hizbut Tahrir Indonesia). ISLAMICA: Jurnal Studi Keislaman, 6(1), 1-13.
- Setia, P., & Rahman, M. T. (2021). Kekhilafahan Islam, Globalisasi dan Gerilya Maya: Studi Kasus Hizbut Tahrir Indonesia (Califfato islamico, globalizzazione e guerriglia informatica: Il caso di studio di Hizbut Tahrir Indonesia). Fikrah: Jurnal Ilmu Aqidah Dan Studi Keagamaan, 9(2), 241-264.