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Abstract

Il movimento urbano del salafismo indonesiano, radicato nel wahhabismo ed influenzato dalla modernizzazione e dalla globalizzazione, ha guadagnato terreno a livello globale; tale movimento, che ha guadagnato popolarità in centri urbani come Giacarta e Surabaya, ha attratto giovani musulmani alla ricerca di un’identità percepita come autentica in un contesto di rapida trasformazione delle norme sociali. Sebbene i salafiti siano generalmente distaccati dalla politica sia attiva che passiva, alcuni aderenti stanno cercando di influenzare la legislazione e le politiche pubbliche, polarizzando la società indonesiana ed influenzando le recenti elezioni. L’ascesa del salafismo urbano ha suscitato reazioni diverse da parte delle organizzazioni islamiche moderate, che sottolineano l’inclusività ed il dialogo come elementi fondamentali per contrastare le ideologie salafite. La promozione di un Islam moderato e inclusivo, dunque, risulta essenziale per affrontare le molteplici implicazioni del salafismo urbano in Indonesia.


Introduzione

Il salafismo, un movimento islamico che si propone di tornare alle ‘origini pure’ dell’Islam, ha guadagnato terreno in vari contesti globali, e l’Indonesia non costiuisce certamente un’eccezione; in questo articolo, cercherò di analizzere il fenomeno del salafismo urbano in Indonesia. In particolare, verranno indagate le sue origini, le sue manifestazioni, le dinamiche sociali che lo alimentano e le implicazioni per la società indonesiana. Mediante un approccio multidisciplinare, spero di fornire un quadro sufficientemente esaustivo di un fenomeno interessante, ma poco noto.


Origini del Salafismo

Secondo diversi autori, il salafismo moderno affonda le sue radici nel wahhabismo, un’interpretazione rigorista dell’Islam che si è sviluppata nel XVIII secolo nell’attuale Arabia Saudita; il termine “salaf”, in particolare, si riferisce ai “pii” precursori dell’Islam, ossia le prime tre generazioni di musulmani. I salafiti, dunque, cercano di ripristinare un Islam coerente con le pratiche di questi predecessori, respingendo quelle che vengono considerate innovazioni (bid’ah), viste come una corruzione della fede originaria.

In Indonesia, il salafismo ha trovato terreno fertile per la sua espansione nel contesto della modernizzazione e della globalizzazione; si tratta di un fenomeno che, effettivamente, è stato influenzato dai cambiamenti socio-culturali ed economici che il Paese ha vissuto negli ultimi decenni. Il maggiore accesso ad Internet, unitamente alla proliferazione dei social media, hanno permesso allle idee salafite di circolare rapidamente. In questo modo, esse hanno raggiunto un vasto pubblico ed hanno attratto un numero crescente di giovani musulmani in cerca di un’identità religiosa percepita come autentica e profondamente radicata nelle tradizioni islamiche.

La modernizzazione, in effetti, ha comportato un profondo cambiamento dei valori e delle pratiche religiose tradizionali, e molti giovani si sono chiesti come fosse possibile conciliare uno stile di vita contemporaneo con le norme religiose. In tale contesto, il salafismo si è presentato come un’alternativa convincente, proponendo una visione chiara dell’Islam, basata sugli insegnamenti dei primi musulmani e su un ritorno alle (supposte) origini della fede.

La capacità delle piattaforme digitali di superare i confini geografici e culturali ha ulteriormente facilitato la diffusione delle ideologie salafite; attraverso video, articoli e manifestazioni di fede condivise su Internet e sui social media, i giovani possono facilmente accedere a contenuti che promuovono una pratica dell’Islam considerata puramente autentica e non influenzata da elementi estranei o modernisti. Questo accesso a un ampio ventaglio di risorse e opinioni ha contribuito a creare comunità virtuali in cui i praticanti del salafismo possono incontrarsi, condividere esperienze e consolidare la loro fede.

Questo processo, di conseguenza, ha determinato un aumento dell’adesione al salafismo tra i giovani indonesiani, che sono attratti dall’idea di partecipare ad un movimento globale, e soprattutto di far parte di una comunità di credenti che condivide valori ed obiettivi comuni. La ricerca di un’identità religiosa percepita come maggiormente autentica, in un ambiente sociale che cambia rapidamente, ha conferito al salafismo una validità come risposta alle sfide musicali, politiche e culturali contemporanee, fornendo un senso di appartenenza e di sicurezza in un mondo percepito in costante evoluzione.


Il Fenomeno Urbano

Il salafismo urbano in Indonesia è emerso come un movimento distintivo all’interno delle grandi metropoli indonesiane, ed è caratterizzato dall’adozione di pratiche religiose salafite in un contesto urbano caratterizzato da un’elevata dinamicità. Si tratta di un fenomeno influenzato da diversi elementi, come la dilagante urbanizzazione, le disuguaglianze socio-economiche e l’identificazione culturale.

Centri urbani Giacarta e Surabaya hanno dunque testimoniato un considerevole afflusso di comunità salafite, strutturate intorno a moschee, centri di studio e scuole coraniche; tali istituzioni sono diventate dei fulcri per la diffusione della dottrina salafita, oltre che per la socializzazione dei giovani musulmani.

Secondo l’analisi proposta dai media indonesiani,

The spiritual discomfort of urban Muslim youth is at an all-time high due to their skepticism of mainstream Islamic organisations, the majority of which are becoming more political. In response, Salafism has grown in popularity as an alternative. Over the last decade, Salafism had thrived in Indonesian cyber space and its urban centres.

Il disagio spirituale dei giovani musulmani urbani è ai massimi storici a causa del loro scetticismo nei confronti delle organizzazioni islamiche tradizionali, la cui maggioranza sta diventando più politica. In risposta, il salafismo è cresciuto in popolarità come alternativa. Nell’ultimo decennio, il salafismo ha prosperato nel cyber-spazio indonesiano e nei suoi centri urbani.

Si tratta, del resto, di un salafismo caratteristico dell’Indonesia, in quanto,

Unlike Salafist groups in the Middle East, such as those in Tunisia and Egypt for example, Salafism in Indonesia is detached from political institutions or debates on democracy and politics. Nowadays, most adherents to Salafism are concerned with manifesting and re-framing their movement as a new type of cosmopolitan religious movement

 A differenza dei gruppi salafiti del Medio Oriente, come ad esempio quelli della Tunisia e dell’Egitto, il salafismo indonesiano è distaccato dalle istituzioni politiche o dai dibattiti sulla democrazia e sulla politica. Oggi, la maggior parte degli aderenti al salafismo si preoccupa di manifestare e riformulare il proprio movimento come un nuovo tipo di movimento religioso cosmopolita.


Dimensioni Socioculturali

Le dinamiche socioculturali che accompagnano il salafismo urbano in Indonesia sono complesse ed eterogenee; il salafismo, in effetti, offre ai musulmani indonesiani un senso di comunità ed identità, in un mondo che sembra tendere in maniera crescente alla depersonalizzazione. Grazie all’accento posto dalle pratiche religiose salafite sulla ‘purezza della fede’, oltre che sulla disciplina, esse vengono viste come un rimedio all’alienazione della vita urbana.

tabella
Percentuale popolazione urbana in Indonesia (dati Banca Mondiale)

Il salafismo urbano, inoltre, si scontra spesso con le tradizioni culturali locali e con le pratiche religiose più sincretiche caratterizzanti l’Islam indonesiano; tale tensione può portare a conflitti interni all’Islam stesso, alimentando divisioni tra salafiti e musulmani moderati o che seguono altre tendenze.

Il fenomeno in esame, in aggiunta, può essere considerato come una risposta alla crisi economica e sociale in molte aree urbanizzate, in cui i giovani si sentono privi di reali prospettive per il futuro; la retorica salafita, da questo punto di vista, offre soluzioni semplicistiche a problemi complessi, attirando coloro che sono disillusi dalle istituzioni tradizionali.


Salafismo e Politica

Il salafismo urbano in Indonesia rappresenta un fenomeno complesso che va oltre la mera dimensione religiosa, ed abbraccia aspetti profondamente radicati nella sfera politica e sociale dell’Arcipelago; all’aumento del nazionalismo religioso, è emersa una forte corrente di pensiero tra i salafiti, i quali hanno cominciato ad impegnarsi attivamente in attività politiche. L’obiettivo è quello di influenzare la legislazione e le politiche pubbliche affinché rispecchino i loro valori e principi; tale spinta verso l’impegno politico ha comportato un’ulteriore polarizzazione all’interno della società indonesiana. I salafiti, in effetti, si sono mobilitati per promuovere un Islam percepito più “autentico”, ed hanno cercato di proporre le proprie interpretazioni religiose come paradigmi di riferimento.

Nei recenti eventi elettorali, sono emersi partiti e leaders politici che hanno adottato retoriche salafite, allo scopo di capitalizzare l’appeal di un Islam ritenuto più “purificato” e conforme a una tradizione che si propone come antidoto alle criticità percepite della società contemporanea. Tale fenomeno, evidentemente, ha avuto un impatto significativo sulle dinamiche politiche del Paese, e le forze che abbracciano queste ideologie hanno cercato di attrarre il sostegno di una vasta base di elettori che si identificano con il salafismo o che si sentono attratti da un supposto ritorno alle origini della fede.

Risulta fondamentale, tuttavia, riconoscere che il coinvolgimento politico all’interno del salafismo non è monolitico né uniforme; all’interno del movimento salafita esistono diverse correnti di pensiero che si differenziano nelle loro posizioni sulla partecipazione politica. Mentre alcune fazioni sostengono un approccio attivo, e promuovono la partecipazione alle elezioni per influire sulle decisioni governative, altre correnti si oppongono fermamente alla partecipazione (anche passiva) al sistema politico, reputandolo corrotto e distante dai ‘veri’ principi islamici. Queste divergenze di opinioni all’interno del salafismo urbano rendono la questione ancora più complessa ed articolata, e rivelano una varietà di posizioni e strategie che caratterizzano le interazioni tra religione e politica in Indonesia.

In definitva, sembra ragionevole affermare che il salafismo urbano in Indonesia non può essere compreso semplicemente come un fenomeno religioso, ma, al contrario, esso deve essere analizzato alla luce delle sue implicazioni politiche e sociali. Allo stesso tempo, è necessario prendere in considerazione le complesse interrelazioni tra le diverse correnti del movimento e le dinamiche più ampie della società indonesiana contemporanea.


Propaganda e Comunicazione

Un altro aspetto cruciale del salafismo urbano in Indonesia è rappresentato dall’uso dei media digitali per la diffusione della propria ideologia; i social media, in effetti, offrono un terreno fertile per la condivisione di contenuti religiosi, e permettono ai leader salafiti di raggiungere un vasto pubblico. Attraverso video, articoli e posts, il messaggio salafita viene veicolato in maniera diretta ed efficace, sovvertendo le tradizionali gerarchie religiose.

Si nota, a tale proposito, che

The process of transforming Salafism in Indonesia’s urban areas, especially Jakarta, has changed over time. In recent years this success has had a lot to do with its use of social media platforms such as YouTube, Instagram, Facebook and more recently through podcasts, to broaden Islamic discourse. It has defined Islamic narratives in strategic urban locations such as the central business district, malls, and wealthier neighbourhoods through enabling a new spirit of piety, which urban Muslims are now adopting more widely. The ability to blend the pop culture of urban youth groups with the Islamic tradition of Arabism, means urban Salafis can campaign for specific Islamic narratives and cultures in a hybrid style, referred to as ‘popular culture da’wa’’, allowing the adoption of western, urban, or even cosmopolitan culture, in appealing to Islamic virtues. Once thought of as an ideologically and culturally conservative movement, Salafism has now become a digitally savvy and modern one. 

Il processo di trasformazione del salafismo nelle aree urbane dell’Indonesia, in particolare a Giacarta, è cambiato nel tempo. Negli ultimi anni questo successo ha avuto molto a che fare con l’uso di piattaforme di social media come YouTube, Instagram, Facebook e più recentemente attraverso i podcast, per ampliare il discorso islamico. Ha definito le narrazioni islamiche in luoghi urbani strategici come il quartiere centrale degli affari, i centri commerciali e i quartieri più ricchi, consentendo un nuovo spirito di pietà che i musulmani urbani stanno ora adottando in modo più diffuso. La capacità di fondere la cultura pop dei gruppi giovanili urbani con la tradizione islamica dell’arabismo significa che i salafiti urbani possono orchestrare campagne per specifiche narrazioni e culture islamiche in uno stile ibrido, definito “cultura popolare da’wa”, che consente di adottare la cultura occidentale, urbana o addirittura cosmopolita, facendo appello alle virtù islamiche. Un tempo considerato un movimento ideologicamente e culturalmente conservatore, il salafismo è ora diventato un movimento moderno e digitalmente esperto.

Questa diffusione capillare delle idee salafite tramite piattaforme online ha sicuramente contribuito a normalizzare pratiche e dogmi che in passato erano confinate a cerchie ristrette di adepti, ed hanno reso il salafismo un’opzione attrattiva per i giovani musulmani in cerca di una guida spirituale. 

Un’altra tecnica usata dai salafiti urbani, poi, è la co-optazione delle celebrità, e, in effetti,

The movement’s ability to enlist urban celebrities, artists, content producers, filmmakers, and business people who continue to engage in popular culture in a devout Salafi manner is evidence of its success.

La capacità del movimento di arruolare celebrità urbane, artisti, produttori di contenuti, registi e uomini d’affari che continuano a impegnarsi nella cultura popolare in modo devoto e salafita è la prova del suo successo.


Ascesa della Violenza e Terrorismo

Sebbene il salafismo in Indonesia non sia intrinsecamente violento e si basi principalmente su una interpretazione puritana dell’Islam, bisogna riconoscere che alcuni gruppi estremisti hanno abilmente distorto e manipolato le idee salafite per giustificare atti di terrorismo e violenza. Tali gruppi hanno sfruttato le vulnerabilità sociali ed economiche della popolazione, con particolare attenzione per la riduzione dell’accesso a reali opportunità economiche. Inoltre, è stato sfruttato il crescente malcontento sociale per reclutare nuovi membri e diffondere la loro ideologia. La combinazione tra un disagio economico persistente e la radicalizzazione tramite ideologie salafite estreme ha dunque contribuito ad un preoccupante aumento di attacchi terroristici nel Paese.

Bisogna tuttavia sottolineare che la maggior parte dei salafiti indonesiani rifiuta nettamente il ricorso alla violenza, e sostiene che questo atteggiamento non riflette l’interpretazione autentica e pacifica dell’Islam; si tratta di una posizione che testimonia come il salafismo, nella sua forma più pura e diffusa, possa coesistere con valori come la pace e la tolleranza. Il governo indonesiano, tuttavia, è costretto ad affrontare una sfida complessa, e per questa ragione, le autorità hanno dovuto ricorrere a misure di sicurezza sempre più severe, come operazioni di polizia mirate ed un incremento della sorveglianza. Tali misure cercano di mantenere un livello adeguato di sicurezza nazionale, ma possono generare delle ritorsioni a livello sia sociale che politico, e creano un clima di sfiducia e tensione tra la popolazione e le autorità.

Il dilemma, inoltre, viene ulteriormente complicato dalla possibilità che queste misure di sicurezza possano alimentare ulteriormente il risentimento tra i gruppi di giovani che si sentono emarginati o oppressi. Questo rischio di radicalizzazione continua a mettere in evidenza la necessità di adottare un approccio più olistico, che non preveda solamente strategie di tipo repressivo, ma anche investimenti in opportunità economiche, educazione e programmi di inclusione sociale. Solamente un approccio integrato può contrastare le ideologie estremiste, e, allo stesso tempo, promuovere una società indonesiana più pacifica e coesa, in cui ogni persona possa sentirsi parte integrante di un futuro migliore.


Reazione della Società Civile e delle Istituzioni Religiose

La crescente diffusione del salafismo urbano ha suscitato reazioni differenti da parte dalla società civile e dalle istituzioni religiose; in effetti, le organizzazioni islamiche moderate, come Nahdlatul Ulama e Muhammadiyah, hanno intensificato gli sforzi per promuovere un’interpretazione più inclusiva dell’Islam, oltre che per contrastare le ideologie salafite.

NU, in particolare, sottolineava, circa 13 anni or sono la presenza di diversi conflitti all’interno del movimento salafita; veniva sottolineato che

The development of Salafi in Indonesia is prone to conflict. The first source of conflict is the bias of conflict at the international level. In Indonesia, this is manifested in acts of mutual criticism between those who are members of the puritan Salafi and those who are associated with the Sururiah network. The second conflict is the tension between teachers and students because of the actions of the students who are considered deviant by the teacher. This second type of conflict was experienced by Afar Umar Thalib. The third conflict is a conflict between fellow Salafi scholars.

Lo sviluppo del Salafismo in Indonesia è soggetto a conflitti. La prima fonte di conflitto è il pregiudizio del conflitto a livello internazionale. In Indonesia, questo si manifesta in atti di critica reciproca tra coloro che sono membri dei salafiti puritani e coloro che sono associati alla rete Sururiah (politica). Il secondo conflitto è la tensione tra insegnanti e studenti a causa delle azioni degli studenti che sono considerati devianti dall’insegnante. Questo secondo tipo di conflitto è stato vissuto da Afar Umar Thalib. Il terzo conflitto è un conflitto tra studiosi salafiti.

Alcuni studiosi e leader religiosi, poi, hanno avviato iniziative di dialogo interreligioso e di educazione religiosa, nel tentativo di evidenziare la pluralità e la ricchezza dell’Islam indonesiano, contrapponendolo alla rigida interpretazione salafita. Si tratta di iniziative fondamentali per prevenire la radicalizzazione e promuovere un modello di convivenza pacifica tra le diverse correnti e sensibilità del mondo islamico indonesiano.


Conclusioni

Il salafismo urbano in Indonesia rappresenta un fenomeno complesso e multidi-mensionale, che offre un senso di identità ed appartenenza; tale visione, tuttavia, può generare conflitti all’interno della società musulmana e sostenere, seppure indirettamente, ideologie estremiste. La crescita di questo movimento è stata e viene alimentata da dinamiche sociali, economiche e culturali avverse; pertanto, la risposta a questo fenomeno richiede un approccio equilibrato, che includa la promozione di un Islam moderato ed inclusivo.

In un contesto di crescente radicalizzazione, rilsulta fondamentale rafforzare il dialogo inter-religioso e sostenere le istituzioni che lavorano per preservare la ricca e preziosa diversità culturale e religiosa dell’Indonesia.


Letture Consigliate

  • Aidulsyah, F. (2023). The rise of urban Salafism in Indonesia: The social-media and pop culture of new Indonesian Islamic youth. Asian Journal of Social Science51(4), 252-259.
  • Nubowo, A. (2020). Indonesian hybrid Salafism: Wahdah Islamiyah’s rise, ideology and Utopia. In Rising Islamic Conservatism In Indonesia (pp. 181-197). Routledge.
  • Jahroni, J. (2020). Saudi Arabia charity and the institutionalization of Indonesian Salafism. Al-Jami’ah: Journal of Islamic Studies58(1), 35-62.
  • Hasan, N. (2020). Salafism, Knowledge Production and Religious Education in Indonesia.”. The New Santri: Challenges to Traditional Religious Authority in Indonesia, 131-50.

Di Salvatore Puleio

Salvatore Puleio è analista e ricercatore nell'area 'Terrorismo Nazionale e Internazionale' presso il Centro Studi Criminalità e Giustizia ETS di Padova, un think tank italiano dedicato agli studi sulla criminalità, la sicurezza e la ricerca storica. Per la rubrica Mosaico Internazionale, nel Giornale dell’Umbria (giornale regionale online) e Porta Portese (giornale regionale online) ha scritto 'Modernità ed Islam in Indonesia – Un rapporto Conflittuale' e 'Il Salafismo e la ricerca della ‘Purezza’ – Un Separatismo Latente'. Collabora anche con ‘Fatti per la Storia’, una rivista storica informale online; tra le pubblicazioni, 'La sacra Rota Romana, il tribunale più celebre della storia' e 'Bernardo da Chiaravalle: monaco, maestro e costruttore di civiltà'. Nel 2024 ha creato e gestisce la rivista storica informale online, ‘Islam e Dintorni’, dedicata alla storia dell'Islam e ai temi correlati. (i.e. storia dell'Indonesia, terrorismo, ecc.)

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