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Yasser Abu Shabab, un arabo di Rafah, è diventato popolare come capo di una fazione armata che si oppone ad Hamas; il gruppo terroristico ha emesso un mandato di cattura, e lo ha accusato di collaborare con Israele, probabilmente l’accusa più grave nella Striscia. Per questa ragione, egli è attualmente ricercato da Hamas, che lo accusa di aver creato un gruppo separatista.

Yasser Abu Shabab

Il media Felesteen News, legato ad Hamas, riporta che Shabab

Ha formato una banda composta da ex ufficiali dell’Autorità Nazionale Palestinese e spacciatori di droga. Rapporti sul campo collegavano il suo gruppo a rapine ai convogli di aiuti umanitari e alla loro successiva rivendita. Si sviluppò come una forza armata supportata e protetta da personale e attrezzature israeliane, con l’obiettivo di imporre un ‘governo locale alternativo’. Yasser Abu Shabab è considerato un agente e collaboratore dell’occupazione, responsabile dell’attuazione di politiche di ‘ingegneria della carestia’ e della creazione di condizioni di sfollamento sostenute politicamente e militarmente. Secondo i rapporti sul campo, ha anche guidato operazioni di rastrellamento e ricerca di combattenti della resistenza e distrutto ordigni esplosivi, con il supporto della protezione dei carri armati israeliani.

“Meno di un uomo il cui sangue è stato versato, e più grande di un traditore che non sapeva leggere la storia.” Ecco la storia di Yasser Abu Shabab, Felesteen News, 10 Ottobre 2025.

Secondo fonti del The Jerusalem Post, Abu Shabab non lavorerebbe alle dipendenze di Israele, ma sarebbe una figura di coordinamento e supporto logistico,

The leader of a Palestinian militia in Gaza denied working with Israel and confirmed his group’s relationship with the Palestinian Authority.

“We are not working with Israel,” Yasser Abu Shabab, told Army Radio, denying having met with any Israeli official in the past year.

His militia is not armed with weapons from Israel, he added. “They are simple weapons that we collected from the local population.”

Il leader di una milizia palestinese a Gaza ha negato di collaborare con Israele e ha confermato il rapporto del suo gruppo con l’Autorità Palestinese.

“Non stiamo lavorando con Israele”, ha detto Yasser Abu Shabab a Army Radio, negando di aver incontrato alcun funzionario israeliano nell’ultimo anno.

La sua milizia non è armata con armi provenienti da Israele, ha aggiunto. Sono armi semplici che abbiamo raccolto dalla popolazione locale.

The Jerusalem Post, Gaza militia leader Abu Shabab: Haven’t ruled out coordination with IDF on aid, Leader della milizia di Gaza Abu Shabab: Non abbiamo escluso il coordinamento con l’IDF sugli aiuti, 10 giugno 2025.

Abu Shabab dunque, sarebbe più un agente dell’Autorità Nazionale Palestinese che di Israele, ma per Hamas si tratta di un traditore e ‘collaborazionista’, da sottoporre ad un processo pubblico ed eventualmente da giustiziare in una cerimonia pubblica. Non è chiaro, tuttavia, quale sia la sua reale rilevanza nella Striscia e quali porzioni di territorio siano da lui controllate.

La sua presenza, del resto, mostra che Hamas non ha un controllo completo, e che ci sono molte persone disposte a lottare contro di esso, anche all’interno della Striscia; l’accordo di pace appena siglato rimane vago sulla futura governance di Gaza e della Striscia, ma il nome di Abu Shabab non sembra comparire tra i possibili candidati.

Di Salvatore Puleio

Salvatore Puleio è analista e ricercatore nell'area 'Terrorismo Nazionale e Internazionale' presso il Centro Studi Criminalità e Giustizia ETS di Padova, un think tank italiano dedicato agli studi sulla criminalità, la sicurezza e la ricerca storica. Per la rubrica Mosaico Internazionale, nel Giornale dell’Umbria (giornale regionale online) e Porta Portese (giornale regionale online) ha scritto 'Modernità ed Islam in Indonesia – Un rapporto Conflittuale' e 'Il Salafismo e la ricerca della ‘Purezza’ – Un Separatismo Latente'. Collabora anche con ‘Fatti per la Storia’, una rivista storica informale online; tra le pubblicazioni, 'La sacra Rota Romana, il tribunale più celebre della storia' e 'Bernardo da Chiaravalle: monaco, maestro e costruttore di civiltà'. Nel 2024 ha creato e gestisce la rivista storica informale online, ‘Islam e Dintorni’, dedicata alla storia dell'Islam e ai temi correlati. (i.e. storia dell'Indonesia, terrorismo, ecc.). Nel 2025 ha iniziato a colloborare con la testata online 'Rights Reporter', per la quale scrive articoli e analisi sull'Islam, la shariah e i diritti umani.

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