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Abstract

L’indipendenza della Malesia dalla Gran Bretagna, avvenuta il 31 Agosto 1957 non è stato il risultato di una lotta e della consapevolezza della nazione, ma di una concessione degli amministratori coloniali; per la precisione, la Malesia è diventata indipendente come risultato di una serie di negoziati che hanno portato alla formazione di un movimento nazionalista malese coeso. L’identità nazionale, basata sulla religione, la lingua e la monarchia si è imposta anche ai non malesi, a cui sono state fatte delle concessioni, come la libertà negli scambi commerciali ed il diritto di cittadinanza acquisibile mediante Jus Soli.

In cambio, la maggioranza etnica ha imposto una serie di condizioni, tra cui l’imposizione dell’Islam come religione di Stato e la rinuncia, di fatto, al potere politico, riservato alla maggioranza malese; tale accordo ha permesso di costituire un fronte relativamente unito che è riuscito ad imporre la sua volontà politica di indipendenza.


Introduzione

Il 31 agosto del 1957, l’allora Primo Ministro Tunku, annunciò l’indipendenza della Malesia con un breve discorso, riportato per interezza;

Con queste parole, dunque, la Malesia pone fine, formalmente, al periodo coloniale, ed inaugura un nuovo corso, segnato dalla sovranità e dall’indipendenza, seguita all’accordo stipulato con l’ex madrepatria, come viene ricordato dal primo ministro, prima di proclamare l’indipendenza del suo Paese.

AND WHEREAS by an agreement styled the Federation of Malaya
Agreement, 1957, between Her Majesty the Queen and Their Highnesses
the Rulers of the Malay States it was agreed that the Malay States
of Johore, Pahang, Negri Sembilan, Selangor, Kedah, Perlis, Kelantan,
Trengganu and Perak and the former Settlements of Malacca and Penang
should as from the 31st. day of August, 1957, be formed into a new
Federation of States by the name of Persekutuan Tanah Melayu

E CONSIDERATO che, con un accordo denominato Accordo della Federazione della Malesia, 1957, tra Sua Maestà la Regina e le Loro Altezze i Sovrani degli Stati malesi, è stato concordato che gli Stati malesi di JohorePahangNegri SembilanSelangorKedahPerlisKelantanTrengganu e Perak e i precedenti Insediamenti di Malacca e Penang dovessero, a partire dal 31° giorno di agosto 1957, essere formati in una nuova Federazione di Stati con il nome di Persekutuan Tanah Melayu.

AND WHEREAS it was further agreed between the parties to the
said agreement that the Settlements of Malacca and Penang aforesaid
should as from the said date cease to form part of Her Majesty’s
dominions and that Her Majesty should cease to exercise any
sovereignty over them

E CONSIDERATO che è stato ulteriormente concordato tra le parti del suddetto accordo che gli Insediamenti di Malacca e Penang sopra citati dovessero, a partire dalla suddetta data, cessare di far parte dei domini di Sua Maestà e che Sua Maestà dovesse cessare di esercitare qualsiasi sovranità su di essi.

NOW In the name of God the Compassionate, the Merciful, I,
TUNKU ABDUL RAHMAN PUTRA ibni AL-MARHUM SULTAN ABDUL HAMID HAL IMS H A H ,
PRIME MINISTER OF THE PERSEKUTUAN TANAH MELAYU, with the concurrence
and approval of Their Highnesses the Rulers of the Malay States do
hereby proclaim and declare on behalf of the people of the Persekutuan
Tanah Melayu that as from the thirty first day of August, nineteen
hundred and fifty seven, the Persekutuan Tanah Melayu comprising the
States of Johore, Pahang, Negeri Sembilan, Selangor, Kedah, Perlis,
Kelantan, Terengganu, Perak, Malacca and Penang is and with God’s
blessing shall be for ever a sovereign democratic and independent
State founded upon the principles of liberty and justice and ever
seeking the welfare and hapiness of its people and the maintenance
of a just peace ajnong all nations.

31st day of AUGUST 1957. PRIME MINISTER

ORA Nel nome di Dio, il Compassionevole, il Misericordioso, Io,
TUNKU ABDUL RAHMAN PUTRA ibni AL-MARHUM SULTAN ABDUL HAMID HAL IMS H A H,
PRIMO MINISTRO DELLA PERSEKUTUAN TANAH MELAYU, con il consenso
e l’approvazione delle Loro Altezzas i Sovrani degli Stati Malayani,
dichiaro e proclamo a nome del popolo della Persekutuan Tanah Melayu che a partire dal trentunesimo giorno di agosto, millenovecentocinquantasette, la Persekutuan Tanah Melayu comprendente gli Stati di Johore, Pahang, Negeri Sembilan, Selangor, Kedah, Perlis, Kelantan, Terengganu, Perak, Malacca e Penang e con la benedizione di Dio sarà per sempre uno Stato sovrano, democratico e indipendente fondato sui principi di libertà e giustizia e sempre in cerca del benessere e della felicità del suo popolo e del mantenimento di una giusta pace tra tutte le nazioni.
Kuala Lumpur, Firmato. Tunku Abdul Rahman Putra
31 agosto 1957. PRIMO MINISTRO.

Dal documento appare evidente che il passaggio dallo status coloniale a quello indipendente è stato il risultato di un processo di negoziazione ed accordo, con cui la Gran Bretagna ha rinunciato alle ex colonie nella Penisola Malese. Al contrario di quanto avvenuto in Indonesia, dunque, in Malesia la transizione è avvenuta in maniera incruenta, come si evince dal tono burocratico della dichiarazione, che contrasta decisamente con i toni accesi di Sukarno che si rivolge al suo popolo e dichiara l’Indonesia indipendente dai Paesi Bassi il 17 Agosto del 1945. A tale dichiarazione, come noto, sono seguiti oltre tre anni di conflitto con la madrepatria, che ha riconosciuto formalmente l’indipendenza dell’ex colonia solamente nel 1949.


Il Processo di Costruzione della Malesia

La Federazione della Malesia ottenne la sua indipendenza nel 1957, ma Singapore e gli Stati del Borneo di Sabah e Sarawak si unirono alla Malesia solamente nel 1963 per formare il nuovo paese indipendente, la Malesia. La creazione di una federazione malese allargata, tuttavia, non ha mai diluito il nazionalismo malese né confuso i malesi sui reali proprietari della nazione. Le divisioni che separano i malesi dai non-malesi (principalmente cinesi e indiani) derivano da una divisione razziale, culturale e religiosa, e tale divisione costituisce il problema politico più saliente in Malesia. Il nazionalismo malese, dunque, è sempre stato associato ai malesi, intesi come razza indigena, mentre le aspirazioni delle ‘razze immigrate’ sono state marginalizzate.

In Malesia erano e sono presenti tre fazioni appartenenti alla maggioranza malese, ovvero le élites tradizionali, il gruppo islamico ed una ‘sinistra‘; nonostante le differenze, questi tre gruppi erano accomunati dall’idea di una ‘Bangsa Melayu’, ovvero una nazione malese, basata su caratteristiche precise. Alcuni esperti ritengono che la lingua (bahasa) malese fosse una di queste caratteristiche comuni, ma su altri aspetti, invece, non esisteva un consenso; si pensi, in questo senso, al ruolo dell’Islam e dei governanti statali. Da questo punto di vista, si osserva che l’élite tradizionale considerava pilastri imprenscindibili dell’identità malese la lingua, la religione e la monarchia, ma all’interno di uno stato laico che limitava il ruolo politico dell’Islam. I gruppi di sinistra, del resto, concordavano con lo stato laico ma volevano la fine fine del feudalesimo, mentre il gruppo islamico era favorevole alla fine della monarchia ma cercava un ruolo molto più ampio per l’Islam.

I britannici, comprensibilemente, favorivano la fazione aristocratica tradizionale, il cui nazionalismo non era marcatamente anticoloniale; inoltre, era evidente, che, esposti a minacce o cambiamenti indesiderati, i malesi cercavano generalmente la guida dei loro leaders tradizionali. Nel corso della guerra tra Giappone e Cina, in effetti, i cinesi che abitavano nella Malesia britannica spedivano considerevoli somme di denaro nel Paese di provenienza. Le élite malesi, che esprimevano timori per il numero di cinesi e per la loro ricchezza, diventata improvvisamente evidente, iniziarono a temere di essere relegati e marginalizzati nel loro stesso Paese.


Movimenti nazionalisti

In Malesia operava, prima dell’indipendenza, il United Malays National Organization, noto come ‘UMNO’, che si trasformò in un movimento per l’indipendenza, e, in seguito, costituì il principale partito nazionalista in competizione per il potere politico. Quando Tunku fu eletto, nel 1951, presidente dell’UMNO, una delle sue prime decisioni fu quella di modificare lo slogan dell’organizzazione, che passò da ‘Hidup Melayu!’, ovvero ‘Viva i Malesi’, a ‘Merdeka!’, Indipendenza!’. Per ottenere l’indipendenza, le élite malesi capirono che avrebbero dovuto trovare un accordo con i non malesi; da questo punto di vista, si osserva il risultato delle elezioni municipali del 1952. Si trattò del primo test importante per l’UMNO, che non disponeva di fondi sufficienti per la campagna elettorale; una situazione differente, invece, era quella del Independence of Malaya Party, IMP, sostenuto dai britannici.

Trattandosi delle elezioni per Kuala Lumpur, era evidente che il partito vincitore avrebbe probabilmente condotto il Paese verso l’indipendenza; la Malaysian Chinese Association, MCA, ha espresso l’intenzione di presentare alcuni candidati non cinesi. Successivamente, i leader locali di UMNO e MCA hanno concluso un accordo elettorale che prevedeva candidati congiunti, mentre la Malaysian Chinese Association avrebbe dovuto mettere a disposizione i fondi per la campagna elettorale. Si è trattato di un accordo estremamente efficace, come dimostrano i risultati elettorali, che testimoniano la vittoria di 9 seggi su 12 da parte del duo UMNO-MCA.


Identità Nazionale e Nazionalismo

Prima che il dominio coloniale britannico fosse stabilito alla fine del diciannovesimo secolo, la penisola malese era un’area sottopopolata e relativamente omogenea dal punto di vista etnico; il controllo politico era appannaggio di un certo numero di sovrani malesi e subirdinati che risiedevano in unità territoriali ragionevolmente ben definite. Tale contesto era segnato dal malese come la lingua comune e dall’Islam, che era la religione predominante. Successivamente, questi territori vennero gradualmente sottoposti al dominio britannico indiretto, ed i malesi seguivano, in pratica, le direttive dei colonizzatori, anche se apparentemente essi obbedivano ai loro leaders e sovrani.

E’ in tale contesto che si è sviluippato il nazionalismo malese, condizionato, evidentemente, dalla natura del dominio coloniale e dalle tradizioni feudali prevalenti; si è trattato di un processo lento ma costante, ostacolato dalla generale obbedienza dei malesi ai loro sovrani, che però collaboravano con i britannici. Tali leaders, evidentemente, erano scarsamente inclini a cambiamenti politici significativi, e si accontentavano del potere che ancora avevano, seppure limitato e subordinato agli interessi coloniali britannici. La decisione dei colonizzatori di concedere maggiori benefici alle élites tradizionali, poi, rallentò ulteriormente lo sviluppo del nazionalismo; non sorprende, dunque, che il nazionalismo malese si sviluppò per la prima volta su ispirazione dell’attivismo pan-islamico medio-orientale.

In questo modo, aumentarono le scuole islamiche, con una conseguente maggiore diffusione della letteratura religiosa nella Penisola; tale sviluppo è stato contenuto dalla strategia britannica di promuovere una gerarchia religiosa professionale nelle aree ruruali
. In questo modo, si è creata un’alleanza con i governanti, responsabili delle questioni religiose statali, e l’establishment tradizionale; si nota anche un piccolo movimento nazionalista di sinistra pan-indonesiano guidato da un gruppo di intellettuali. Successivamente, si sono formati alcuni club letterari, oltre che alcune organizzazioni politiche radicali; si è trattato, tuttavia, di un movimento rimasto marginale, che si è lentamente estinto.


La svolta

Il nazionalismo malese non era inizialmente forte come quello indonesiano, ma si ebbe un punto di svolta nel 1946, quando i colonizzatori decisero di implementare un nuovo e diverso sistema politico senza consultarsi con i governanti loclai. Si creò dunque l’Unione Malese, che rappresentava un cambiamento totale rispetto all’atteggiamento tenuto prima del Secondo Conflitto Mondiale; per la prima volta, si chiedevano condizioni di cittadinanza più favorevoli per i non malesi, la fine dei ‘diritti speciali’ malesi e la rimozione dei poteri e dello status dei sovrani. Una possibile ragione per questo cambiamento radicale può essere ravvisato nella volontà della Gran Bretagna di stabilizzare rapidamente alcuni settori industriali per concorrere alla ricostruzione.


La reazione popolare malese contro l’Unione Malese, con sorpresa degli inglesi, fu rapida, amara e intensa; questa politica rappresentò la causa della galvanizzazione del nazionalismo malese, in quanto le élite malesi temevano che un sistema politico caratterizzato da una cittadinanza comune e uguali diritti politici per tutti avrebbe distrutto la razza malese e ingiustamente privato il gruppo etnico maggioritario dei diritti di cui avevano sempre goduto. Nel 1946, di conseguenza, si tengono diversi congressi, che avevano lo scopo di evitare la ‘estinzione razziale’, ed in seguito venne creato il menzionato UMNO, che rappresentava gli interessi malesi. I leaders tradizionali, che in precedenza avevano sostenuto lo sforzo colonizzatore della Gran Bretagna, divennero i principali oppositori dell’Unione Malese e formarono il nucleo fondante dell’UMNO.


I congressi malesi tenutisi nel 1946, per allontanare la prospettiva di “estinzione razziale,” portarono alla creazione di un’organizzazione centrale, l’Organizzazione Nazionale dei Malesi Uniti (UMNO), che divenne l’organizzazione principale per proteggere e promuovere gli interessi malesi. I leader tradizionali conservatori e di lingua inglese, precedentemente sostenitori del dominio britannico, ora guidavano la lotta contro l’Unione Malese. I britannici erano occupati a combattere un’insurrezione comunista, ed accettarono di abrogare l’Unione Malese; l’UMNO fu invitato a redigere un piano per un accordo costituzionale più adeguato. Tale organizzazione, in effetti, concepì un ssitema caratterizzato da una federazione con poteri centralizzati; il nuovo assetto, inoltre, prevedeva la restaurazione dei diritti speciali dei malesi, la reintegrazione della maggior parte dei poteri dei sovrani, e regole più rigide per la cittadinanza.

Da questi eventi nacque la Federazione della Malesia, che divenne operativa nel febbraio del 1948, in cui si riconosceva, come richiesto dalla maggioranza malese una ‘Persekutuan Tanah Melayu’ , ‘federazione della terra dei malesi’. Grazie alla nuova federazione, i malesi riuscirono a prevalere sulla visione britannica di nazione, Stato e cittadinanza.


Nazionalismo e Indipendenza

L’accordo tra l’UMNO e MCA, di cui si è discusso in precedenza, venne istituzionalizzato a livello nazionale, e nel 1953 venne creata una coalizione permanente, a cui si aggiunse, poco dopo, anche MIC, ovvero il ‘Congresso Indiano Malese’. Successivamente, questi tre partiti si accordarono per risolvere alcuni problemi costituzionali e la loro alleanza divenne nota come ‘l’accordo’. Quest’ultimo prevedeva requisiti di cittadinanza meno stringenti e lo jus soli, ovvero l’acquisizione della cittadinanza in seguito alla nascita nel Paese. Tali concessioni furono concesse alla minoranza non malese come garanzia per la sua partecipazione alla nazione nascente; in cambio, la maggioranza impose i governanti malesi, diritti speciali per la maggioranza etnica, l’Islam come religione di Stato, ed il malese come lingua ufficiale.

In questo modo, i tre pilastri dell’identità malese, la lingua, la religione e la monarchia sono stati garantiti da un accordo costituzionale; si prevedeva, anche se non formalmente, che, se le attività politiche rimanevano appannaggio dei malesi, i non malesi sarebbero stati liberi rispetto agli scambi commerciali. Sebbene molti elementi erano stati lasciati volutamente vaghi, l’accordo costituzionale e la comprensione tra le élite sembravano soddisfare le principali rivendicazioni delle diverse comunità. Pertanto, si sviluppò una solidarietà ed una comunanza di intenti verso l’indipendenza del Paese;

Il sostegno per l’Alleanza e il suo accomodamento con l’élite divenne evidente alle prime elezioni generali del 1955, quando i tre partiti (UMNO, MCA e MIC) vinsero tutte i seggi disponibili, tranne uno, e l’82% del voto popolare. Vinsero anche tutti i candidati non malesi dell’Alleanza, ed in alcuni casi anche contro candidati malesi, sebbene l’elettorato era prevalentemente malese. I risultati delle elezioni del 1957, dunque, confermavano le credenziali nazionaliste dell’UMNO, oltre che la fattibilità del concetto di Alleanza. Dopo le elezioni, il progresso verso l’indipendenza fu rapido, e nell’agosto del 1957, la Federazione della Malesia divenne indipendente in un trasferimento di potere pacifico e relativamente cordiale; Tunku, la cui leadership era indiscussa, divenne primo ministro e formò un gabinetto multietnico.


Conclusioni

L’indipendenza della Malesia presenta caratteristiche particolari e differenti rispetto a quanto avvenuto in Indonesia; il nazionalismo malese ha infatti dato vita ad una serie di negoziazioni con gli amministratori coloniali, sfociata, da ultimo, in un passaggio pacifico del potere il 30 Agosto del 1957. In Indonesia, come noto, alla dichiarazione di indipendenza di Sukarno, il 17 Agosto del 1945, fece seguito un conflitto armato con i Paesi Bassi, che riconobbe l’indipendenza della ex colonia solamente nel 1949.

Si è trattato, nel caso malese, di una indipendenza negoziata, resa possibile dall’accordo tra le forze nazionaliste ed i gruppi etnici malesi; da tale processo nacque una Malesia indipendente, che però si dovette confrontare con numerosi problemi non risolti. Ad ogni modo, non c’è stato spargimento di sangue, e la transizione dallo status coloniale a quello indipendente è stata meno traumatica rispetto ad altri Paesi, come l’Indonesia.


Letture Consigliate

  • Mauzy, D. K. (2006). From Malay nationalism to a Malaysian nation. in Barrington, L (2006) After independence: Making and protecting the nation in postcolonial and postcommunist states, The University of Michigan Press.
  • Mariappan, K. (2002). Ethnicity, Malay nationalism, and the question of Bangsa Malaysia. In Ethnonational identities (pp. 198-226). London: Palgrave Macmillan UK.
  • Ling, L. E. (2020). English in Singapore and Malaysia: Differences and similarities. In The Routledge handbook of world Englishes (pp. 298-318). Routledge.

Di Salvatore Puleio

Salvatore Puleio è analista e ricercatore nell'area 'Terrorismo Nazionale e Internazionale' presso il Centro Studi Criminalità e Giustizia ETS di Padova, un think tank italiano dedicato agli studi sulla criminalità, la sicurezza e la ricerca storica. Per la rubrica Mosaico Internazionale, nel Giornale dell’Umbria (giornale regionale online) e Porta Portese (giornale regionale online) ha scritto 'Modernità ed Islam in Indonesia – Un rapporto Conflittuale' e 'Il Salafismo e la ricerca della ‘Purezza’ – Un Separatismo Latente'. Collabora anche con ‘Fatti per la Storia’, una rivista storica informale online; tra le pubblicazioni, 'La sacra Rota Romana, il tribunale più celebre della storia' e 'Bernardo da Chiaravalle: monaco, maestro e costruttore di civiltà'. Nel 2024 ha creato e gestisce la rivista storica informale online, ‘Islam e Dintorni’, dedicata alla storia dell'Islam e ai temi correlati. (i.e. storia dell'Indonesia, terrorismo, ecc.)

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