- La Repubblica delle Molucche del Sud
- La Stampa Olandese Coeva
- Una Contro-Narrazione dell'Indipendenza Indonesiana e di Soekarno
- Nasution e Soekarno
- L'Ambizione di uno Stato
- Letture Consigliate
La costruzione dello Stato indonesiano comprende eventi poco noti, come la soppressione delle Molucche del Sud, uno Stato proclamato indipendente nel 1950 e mai riconosciuto formalmente, ora in esilio nei Paesi Bassi.
The construction of the Indonesian state includes lesser-known events, such as the suppression of the South Moluccas, a state proclaimed independent in 1950 and never formally recognised, now in exile in the Netherlands.
De opbouw van de Indonesische staat omvat weinig bekende gebeurtenissen, zoals de onderdrukking van de Zuid-Molukken, een staat die in 1950 onafhankelijk werd uitgeroepen en nooit formeel werd erkend, en nu in ballingschap is in Nederland.
La Repubblica delle Molucche del Sud
La storia dell’Indonesia offre moltissimi spunti di riflessione, come dimostra la vicenda delle Molucche del Sud, un esperimento di Stato indipendente dalla neo-proclamata nazione indipendente; in effetti, si tende a ritenere che il processo di indipendenza e formazione degli Stati moderni sia stato lineare, e che la situazione attuale si sia realizzata in tempi brevi.
Al contrario, il Secondo Dopoguerra presenta molte vicende e processi nascosti, dimenticati e sottovalutati, che celano la complessità della formazione della moderna Indonesia; la Republik Maluku Selatan (RMS), Repubblica delle Molucche del Sud, rappresenta un esempio molto interessante, e perlopiù sconosciuto.

La RMS, in effetti, è stata proclamata il 25 Aprile del 1950, con capitale Ambon, nel tentativo dichiarato di proteggere le comunità cristiane; a tale progetto presero parte, effettivamente, diversi soldati dell’ex-esercito coloniale, che incoraggiarono la formazione di un’entità politica indipendente nella parte orientale del Paese. La RMS, tuttavia, non è mai stata riconosciuta come uno Stato, e il controllo territoriale è stato temporaneo; pertanto, appare agevole classificarla come ‘Stato non riconosciuto’.
La Stampa Olandese Coeva
Una preziosa testimonianza di questo esperimento statale è costituita dalle pagine di ‘De Stem van Ambon’, ‘L’eco di Ambon’, stampato nei Paesi Bassi; si tratta di una delle poche testimonianze dirette di questa esperienza.

Le aspirazioni di questo piccolo Stato sono condensate nelle numerose testimonianze che si possono leggere nelle pagine di De Stem van Ambon, come questa,
In deze brief klinkt ook de stem van mijn ongeluk kige landgenoten, die om der wille van de vrijheid van mijn Land en Volk, reeds jaren in verschillende Indonesische gevangenissen lijden.
Vergeet gij, Nederlanders, vooral niet, dat deze stem ook is die van een Volk dat voor de zaak van
Nederland in de Indische Archipel driehonderdvijftig jaar lang zijn leven, zijn have en goed heeft geofferd, gedreven door gevoelens van vriendschap, trouw en aanhankelijkheid aan het Nederlandse volk en zijn Koningin; dat deze Zuid-Molukkers in de eerste dagen van de Indonesische revolutie, met afgebroken poten van tafels en stoelen, met gebroken flessen en met keiste nen, Hollandse vrouwen en kinderen beschermden tegen de losbarstende terreur op Java, toen u nog geen troepen had om dat zelf te doen. En gij, Nederlanders, wat stelde u daartegenover?
In questa lettera risuona anche la voce dei miei sfortunati connazionali, che per amore della libertà del mio Paese e del mio Popolo soffrono da anni in diverse prigioni indonesiane.
Non dimenticate, olandesi, soprattutto che questa voce è anche quella di un popolo che per la causa dell’Olanda nell’arcipelago indonesiano ha sacrificato per trecentocinquanta anni la propria vita, i propri averi e i propri beni, spinto da sentimenti di amicizia, lealtà e attaccamento al popolo olandese e alla sua Regina; che questi sud-molucchesi nei primi giorni della rivoluzione indonesiana, con le gambe rotte di tavoli e sedie, con bottiglie rotte e con pietre, hanno protetto donne e bambini olandesi contro il terrore dilagante a Giava, quando voi non avevate ancora truppe per farlo da soli. E voi, olandesi, cosa avete opposto a ciò?
De Stem van Ambon, 28 Giugno 1957, p. 1.
In questa lettera di un abitante delle Molucche del Sud si intravvede l’amarezza e la frustrazione di un popolo che si sentiva ancora legato ai Paesi Bassi, Paese che avevano riconosciuto l’indipendenza dell’Indonesia il 27 Dicembre del 1949. Nel 1957, evidentemente, ci sono ancora equilibri poco definiti, e una giovane nazione (l’Indonesia), ben lontana dall’aver conquistato i territori storici che ha rivendicato.
Oltre alle Molucche del Sud, rimaneva aperta la questione del West Irian, di Papua Occidentale, confermando che Giava rimaneva al centro dei giochi di potere, mentre i Paesi Bassi cercavano di riaffermare una debole ma persistente presenza nell’arcipelago.
Una Contro-Narrazione dell’Indipendenza Indonesiana e di Soekarno
Anche se la RMS non ha mai avuto il riconoscimento formale di Stato, essa rimane un esperimento molto interessante, nonché una fonte preziosa per comprendere il turbolento periodo che segue il passaggio di sovranità dai Paesi Bassi alla Repubblica di Indonesia. Nelle parole di chi ha preso parte a questo progetto si possono rinvenire sfumature differenti anche della figura di Soekarno, il primo Presidente dell’Indonesia indipendente.
Il progetto indonesiano viene etichettato come un ‘dramma di Soekarno’, come una costruzione artificiosa in cui hanno potuto prendere parte solamente persone allineate con il pensiero e la visione del primo presidente.

I toni sono apertamente polemici, come si può ben comprendere da un quotidiano che difendeva le posizioni olandesi, ma la critica appare mirata,
Vice-voorzitter tevens secretaris-generaal van de Nationale Raad — deze ambtelijke rang brengt de N.R. op het niveau . van de ministeries en het parlement ! — is Roeslan Abdulgani, ex-minister van Bui
tenlandse Zaken en Voorlichting, wiens Nederlanderhaat niet voor die van Soekarno onderdoet.
Het Indonesische Hooggerechtshof ver oordeelde Abdulgani enkele maanden geleden — niet al te hard overigens — voor deviezenmalversaties, maar zoiets staat een hoge staatsfunctie in Indonesië niet in de weg als men behoort tot de groep van blinde-volgelingen-van-de-leider. Soekarno had zich geen betere procuratiehouder in zijn N.R. kunnen kiezen. (Tussen haakjes : een andere onverwoestbare „diehard” uit de élite van Soekarnophielen, de enkele malen premier Ali Sastroamidjojo, kreeg onlangs ook een fluwelen zetel, n.1. die van permanent vertegenwoordiger bij de V.N. Dezer dagen zal hij naar New York vertrekken via Belgrado, Moskou en Praag, op uitnodiging van de betreffende communistische landen).
Il vicepresidente, che è anche segretario generale del Consiglio Nazionale – questo grado ufficiale porta il C.N. al livello dei ministeri e del parlamento! – è Roeslan Abdulgani, ex ministro degli Affari Esteri e dell’Informazione, il cui odio per gli olandesi non è inferiore a quello di Sukarno.
La Corte Suprema indonesiana ha condannato Abdulgani pochi mesi fa – peraltro non troppo severamente – per malversazioni valutarie, ma una cosa del genere non impedisce di ricoprire un’alta carica statale in Indonesia se si appartiene al gruppo dei ciechi seguaci del leader. Soekarno non avrebbe potuto scegliere un procuratore migliore per il suo N.R. (Tra parentesi: un altro “duro a morire” indistruttibile dell’élite dei sukarnofili, l’ex primo ministro Ali Sastroamidjojo, ha recentemente ottenuto anche una poltrona di velluto, la n. 1, quella di rappresentante permanente presso le Nazioni Unite.) In questi giorni partirà per New York via Belgrado, Mosca e Praga, su invito dei rispettivi paesi comunisti.
De Stem van Ambon, 28 Giugno 1957, p. 2
Si tratta proprio di Roeslan Abdulgani, uno degli architetti principali della Democrazia Guidata, il regime che dal 1959 ha soppresso le libertà costituzionali in Indonesia per creare uno Stato di polizia, non dissimile (nei metodi) dai regimi comunisti, ma guidato da un’ideologia differente. Abdulgani fu effettivamente accusato di corruzione, per poi essere perdonato dal presidente, e, di conseguenza, è probabile che ci fu una condanna formale, anche se essa non risulta dalle fonti ufficiali indonesiane.

Soekarno viene dipinto come un uomo che si circonda di fedelissimi che condividono, per convinzione o per convenienza le sue idee; il riferimento alla ‘poltrona di vellute alle Nazioni Unite’ conferma che la cerchia del presidente si configura come un’élite privilegiata del nuovo Stato, la cui vicinanza ai regimi comunisti (Yugoslavia, Unione Sovietica e Cecoslovacchia) dell’epoca è indubitabile.
Le pagine di De Stem van Ambon restituiscono un’immagine dell’Indonesia e di Soekarno che solitamente non appare nelle narrazioni ufficiali, ma che contengono elementi veritieri, confermati dagli eventi successivi. L’instaurazione del regime della democrazia guidata, la soppressione di libere elezioni (l’unica fu quella del 1955, prima dell’era della reformasi), il colpo di Stato, il regime di Soeharto, le lotte intestine, il ruolo preponderante dell’esercito, sono elementi che confermano il carattere autoritario della nuova nazione.
Nasution e Soekarno
Oltre a Soekarno, che gli olandesi non apprezzavano sicuramente, viene restituito un ritratto del generale Nasution che conferma quanto osservato dalla storiografia ufficiale; il generale Nasution, del resto, rimane uno dei protagonisti, spesso posto in secondo piano, dell’indipendenza indonesiana, e, insieme a Soekarno, ne costitituisce uno degli attori principali.
Aan Nasoetion, die beslist een kundig of
ficier is en een onaantastbare reputatie heeft
als militair leider in de strijd tegen de Neder
landers, laat Soekarno het over de „auto
nome” militaire bevelhebbers in de buiten
gewesten af te remmen, tof rede te brengen
en zo mogelijk in Djakarta’s schoot terug te
voeren. En Nasoetion gaat tewerk, voetje
voor voetje, en hij boekt resultaten.
En Nasoetion gaat tewerk, voetje voor voetje, en hij boekt resultaten. Weliswaar nog maar geringe, maar toch tastbaar in het voordeel van Soekarno’s prestige.
A Nasoetion, che è decisamente un ufficiale esperto e ha una reputazione inattaccabile come leader militare nella lotta contro gli olandesi, Soekarno affida il compito di frenare i comandanti militari “autonomi” nelle regioni esterne, di ragionare con loro e, se possibile, di riportarli in seno a Giacarta. E Nasoetion si mette al lavoro, passo dopo passo, e ottiene risultati, che, seppure ancora modesti, sono comunque tangibili, a vantaggio del prestigio di Sukarno.
De Stem van Ambon, 28 Giugno 1957, p. 2.
Nasution si conferma come militare esperto, ma come pedina di Soekarno, che gli affida un compito delicatissimo, nonostante alcune incomprensioni, e lo usa, secondo il De Stem van Ambon, per aumentare il suo prestigio personale.
L’Ambizione di uno Stato
Il 22 Aprile 1960, a dieci anni di distanza dalla proclamazione della Repubblica delle Molucche del Sud, il De Stem van Ambon pubblica un articolo in cui si condensano le speranze legate a questo Stato mai riconosciuto ufficialmente.
Goethe heeft eens gezegd : ..Hij, die nooit zijn brood met tranen at en
nooit de kommervolle nachten heeft doorleden, kent ook de hemelse mach
ten niet.” Welnu, wij allen, indien wij werkelijk in de afgelopen tien jaren
ons zo voor de R.M.S.-zaak hebben ingezet, dat wij daarbij als het ware
ons brood met tranen hebben moeten eten en de kommervolle nachten heb
ben moeten doorworstelen, zullen deze hemelse machten kennen, daar kan
dus ook geen zwakheid zijn. Wij we ten niet hoevele teleurstellingen ons
nog te wachten staan en hoevele moeilijkheden niet nog overwonnen
zullen moeten worden voor het eind doel, een vrije en onafhankelijke Re
publiek Zuid-Molukken, zal zijn be reikt, maar wat wij wel weten, wat
vaststaat bij de tiende herdenking van de R.M.S.-proclamatie op 25 april
a.s., is, dat ons enthousiasme, onze verwachtingen en ons streven nu na
tien jaren nog onveranderd zijn ge bleven, nog even groot als bij de aan
vang. Daarom roepen wij onze Ne derlandse vrienden op deze histori
sche dag toe: ,.Eens geproclameerd, blijft geproclameerd.” Wij zullen ons
blijven inzetten voor een onafhankelij ke en soevereine R.M.S. gebaseerd op
het zelfbeschikkingsrecht als vastgelegd in de R.T.C.-overeenkomsten en
zullen ons niet van de wijs laten brengen door het zoet gefluit van hen, die
ons de grootst mogelijke autonomie beloven, mits wij maar afstand willen
doen van onze R.M.S.-proclamatie, en deel willen nemen aan een nieuwe fe
deratie. Nog nooit tevoren is de politieke situatie zo gunstig geweest voor
de R.M.S.-zaak.
Goethe disse una volta: “Colui che non mangiò mai il suo pane con le lacrime e non trascorse mai le notti dolorose, non conosce nemmeno le potenze celesti”. Ebbene, tutti noi, se negli ultimi dieci anni ci siamo davvero impegnati così tanto per la causa della R.M.S. da dover, per così dire, mangiare il nostro pane con le lacrime e lottare con notti di miseria, conosceremo questi poteri celesti, quindi non ci può essere debolezza. Non sappiamo quante delusioni ci aspettino ancora e quante difficoltà dovranno essere ancora superate prima che l’obiettivo finale, una Repubblica delle Molucche del Sud libera e indipendente, sia raggiunto, ma ciò che sappiamo, ciò che è certo in occasione del decimo anniversario della proclamazione della R.M.S. il 25 aprile p.v., è che il nostro entusiasmo, le nostre aspettative e i nostri sforzi sono rimasti invariati dopo dieci anni, grandi come all’inizio. Perciò, in questo giorno storico, ci rivolgiamo ai nostri amici olandesi: “Una volta proclamato, rimane proclamato”. Continueremo a impegnarci per una R.M.S. indipendente e sovrana, basata sul diritto all’autodeterminazione come stabilito negli accordi R.T.C., e non ci faremo distrarre dal dolce fischio di coloro che ci promettono la massima autonomia possibile, a condizione che rinunciamo alla nostra proclamazione R.M.S. e partecipiamo a una nuova federazione. Mai prima d’ora la situazione politica è stata così favorevole per la causa della R.M.S.
Eens Gerproclameerd, Blijft Gerproclameerd, Una Volta Proclamata, Rimane Proclamata, De Stem van Ambon, 22 April, 1960, p. 3.

Come noto, l’esperienza della RMS si è conclusa nel 1963, mentre il suo governo è stato proclamato in esilio presso il Regno dei Paesi Bassi dal 1967; ciò nonostante, questa esperienza di Stato mai riconosciuto, che, a suo modo, ha cercato di resistere a quella che percepiva come tirannia, rimane un esempio molto interessante di costruzione dello Stato indonesiano attuale.
Letture Consigliate
- Iwamony, R. (2023). Reconciling the Republic of South Moluccas Movement with Indonesia Nation: A Christian perspective. Transformation: An International Journal of Holistic Mission Studies, 40(2), 131-142.
- Dasfordate, A. (2023). Study of the Republic of South Maluku (RMS) Upheaval. International Journal of Multicultural and Multireligious Understanding, 10(2), 189 – 203.
- de Fretes, C. H. J. (2016). Dinamika Isu Republik Maluku Selatan (RMS) terhadap Masyarakat Ambon dalam Konflik 1999. Cakrawala, 5(1), 45 – 68.

